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Attualità venerdì 03 settembre 2021 ore 18:30
Dante entra nel XXI secolo e lo fa da Arezzo
Debutto in prima assoluta dell'Avatar che in base ai lineamenti di ogni persona stampa una terzina con le parole del Sommo Poeta
AREZZO — Come portare il Sommo Poeta ai tempi moderni. Ci ha pensato un gruppo di lavoro dell'Università di Pisa che ha realizzato un Avatar in grado di associare ai lineamenti del viso di una persona alcune parole della Divina Commedia in modo tale che tutti possano avere la loro terzina personalizzata.
Un'iniziativa brillante messa a segno dai "cervelloni" che studiano informatica e promossa dal Consiglio Regionale della Toscana in occasione delle celebrazioni per i 700 dalla morte di Dante Alighieri. Si tratta di progetto di intelligenza artificiale e tecnologia avanzata realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell'Università di Pisa, prodotto dal Laboratorio ASTRO e ideato da Foll.ia Lab. e ACAS3D (spin-off dell’Università di Pisa).
L'Avatar si chiama "Divina" ed è stato presentato in anteprima assoluta ad Arezzo dove resterà per una settimana per poi girovagare per i vari Comuni della Toscana legati in qualche modo al Sommo Poeta. Dal 3 al 10 settembre sarà possibile utilizzarlo presso il percorso espositivo "I Colori della Giostra" a Palazzo Comunale poi farà tappa a Pisa, Montecatini, Lucca, Massa. Ricordiamo che l'ingresso è gratuito ma è obbligatorio esibire il Green Pass.
Lo zampino su questa première ce lo ha messo anche il vicepresidente del Consiglio Regionale Marco Casucci che, insieme ai Consiglieri regionali De Robertis e Veneri e agli assessori comunali Manneschi, Casi e Chierici, era presente al taglio del nastro da parte del sindaco Ghinelli e del presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo.
“Siamo partiti da Arezzo che domenica prossima vedrà di nuovo scendere i cavalli sulla lizza per la sua manifestazione più importante: la Giostra del Saracino - dichiara il presidente Mazzeo. Questo avatar è in grado di coniugare il passato con il futuro, utilizzando le parole del testo italiano forse più importante, la Divina Commedia. Un modo questo anche per avvicinare i giovani ad un capolavoro che fa parte del baglio culturale di ogni italiano e soprattutto di ogni toscano”.
Soddisfatto della sua terzina personalizzata anche il sindaco Ghinelli che ha immediatamente utilizzato "Divina".
“Senza dubbio un modo quanto mai contemporaneo per celebrare il Sommo Poeta – ha sottolineato Alessandro Ghinelli all'inaugurazione. Abbiamo volentieri aderito al progetto, sia per la sua originalità, sia per la fortunata coincidenza temporale con la Giostra del Saracino, la cui edizione di settembre è dedicata proprio a Dante. Arezzo non è sfuggita al genio dell'Alighieri che ben conosceva la città di allora, e in più parti della Commedia ritroviamo il nostro territorio. Sono certo che, nel rispetto delle modalità di accesso dettate dalle norme anti-covid, in tanti vorranno sentirsi dedicare una terzina da questo modernissimo Dante”.
Il linguaggio utilizzato nel creare "Divina" è un mix di tutte le tecnologie presenti fino ad oggi. Un continuo dialogo di strumenti che vanno dagli albori del linguaggio informatico fino alle ultime applicazioni. Insomma, un unione di linguaggi per fare in modo che il Padre della lingua italiana "possa dire la sua" anche dopo 700 anni dalla morte.
"Oggi viviamo un mondo così veloce dove la tecnologia di solo un decennio fa, fatica a dialogare con l'attuale - affermano i creatori di 'Divina" Marco Cisaria e Michella Belli di Foll.ia Lab. Il problema della compatibilità 'linguistica' genera continuo aggiornamento che travolge le generazioni facendo dimenticare spesso le radici. Così questa installazione celebra la base che lega tutte queste tecnologie e l'importanza del 'motore umano' che le ha create e le muove. L'opera, realizzata con la preziosa collaborazione con BluPxls, artista digitale a cui siamo profondamente legati, unisce l'approccio artistico con quello scientifico, elementi caratterizzanti dei modi con cui amiamo creare, riportando il pubblico sempre ad un’esperienza analogica, reale. Anche quando la componente 'tecnologica' risulta preponderante”.
Insomma, benvenuto Sommo Poeta nel XXI secolo.
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