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Attualità lunedì 02 dicembre 2019 ore 13:40

Ecco la prima Delirium room della Toscana

Un progetto di rilievo scientifico internazionale per la presa in carico di persone in stato confusionale acuto, detto anche delirio



AREZZO — Si chiama Delirium Room ed è un progetto di rilievo scientifico internazionale per la presa in carico di persone in stato confusionale acuto, detto anche delirio, o con disturbi comportamentali in demenza. Se ne è dotato l’ospedale San Donato di Arezzo, il primo in Toscana e uno dei pochi in Italia ad aver portato avanti questo progetto importante e multidisciplinare.

“Il delirio è una patologia tempo dipendente – spiega il direttore della Geriatria di Arezzo Mario Felici – Questo significa che più si prolunga la sua fase e più danni vengono causati al cervello. Per questo è importante avere un luogo dove, evitando i farmaci antipsicotici che generano perdita di autosufficienza, si possa gestire la fase acuta, con accanto un familiare che può restare in stanza giorno e notte. Nessun sedativo ma accorgimenti, strumenti e attività che rilassino il paziente: luci colorate, colonne con bolle d’acqua interattive, musicoterapia, una culla che accoglie in sicurezza il paziente. La multisensorialità, con stimolazioni visive, tattili e ludiche, non è un gioco: ha un fondamento scientifico importante e il suo utilizzo permette di uscire dalla fase di delirio e di fare rientro a casa in tempi più brevi. La “Delirium Room” non ha, volutamente, niente di ospedaliero. Si tratta di un ambiente familiare, con arredi accoglienti, colori pastello, c’è un impianto per la musica, la tv, l’orologio e il calendario, perché il paziente non deve sentirsi disorientato. C’è un angolo adibito ai pasti, con una tavola dove pranzare e cenare con il familiare. La notte si è liberi di alzarsi, guardare la televisione, prepararsi una bevanda calda, svolgere attività ludica secondo programmi di terapia occupazionale”.

“Il progetto Delirium Room dell’ospedale di Arezzo – spiega il direttore sanitario Dei – rende possibile lo sviluppo di un modello assistenziale continuo nella rete Ospedale-Territorio della Zona Arezzo-Casentino-Valtiberina, integrando la rete ambulatoriale della demenza con il Pronto Soccorso e la gestione del ricovero ospedaliero in setting specifici. La collaborazione continua fra il team multidisciplinare territoriale esperto in demenza e quello ospedaliero rappresenta la vera integrazione fra ospedale e territorio per una patologia che vede coinvolte moltissime famiglie nella cura dei loro cari”.

“La Delirium room, nonostante il nome, non è solo una stanza, per quanto speciale. Si tratta di un progetto assistenziale che mette al centro dell’attenzione dei professionisti e della struttura ospedaliera una condizione, come il Delirium, molto frequente nei ricoverati, soprattutto anziani – aggiunge il direttore della Geriatria del Sant’Orsola di Bologna Maria Lia Lunardelli - Questa sindrome è espressione di molteplici condizioni cliniche, alcune delle quali anche molto severe, il cui mancato riconoscimento e gestione può avere conseguenze negative per il paziente, per la famiglia e per i servizi sanitari. Nella nostra esperienza a Bologna la “Delirium room” ha permesso di sviluppare una maggiore consapevolezza del problema e una collaborazione tra il team geriatrico e gli altri reparti sia sul piano clinico sia su quello professionale”.


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