Attualità mercoledì 25 novembre 2020 ore 20:35
"Allenavamo squadre rivali, che emozione"
La scomparsa di Maradona e il ricordo di una passione condivisa, quella per il calcio. Il "pibe de oro" raccontato da Stefano Cusin
AREZZO — “Mi chiamava Estefano… era di compagnia, simpatico, generoso. Ma soprattutto, Maradona è stato il Calcio”.
Parla così Stefano Cusin, allenatore aretino che ha girato il mondo per il suo lavoro ed ha avuto modo di conoscere il “pibe de oro”.
Dalla sua Castiglion Fiorentino, dove abita con la famiglia, riprende il filo dei ricordi sul Diego Armando più amato e idolatrato.
“Ci siamo conosciuti nella stagione 2011/2012. Allenavamo due squadre rivali nel campionato degli Emirati Arabi – racconta Cusin – Il suo traduttore era lo stesso che avevo avuto io in Libia, quindi ci fece conoscere. Io ero emozionatissimo. Lì, in campo, ci scattarono questa bellissima foto che mi è rimasta nel cuore. E ora più che mai, visto che lui non c’è più”.
Da quella partita, Maradona e Cusin si sono incontrati altre volte, grazie ad alcuni amici comuni, come Zenga e Cannavaro. Il mondo è piccolo e quello del calcio lo è ancora di più. Così, puoi partire da Castiglion Fiorentino con una valigia di sogni e avverarne uno, che forse non credevi possibile: conoscere il giocatore più forte, un idolo mondiale.
“Maradona era molto di compagnia, amava ballare, fare baldoria ma era anche un uomo dal cuore grande. Amici comuni mi hanno raccontato che più di una volta, a Napoli, ha pagato affitti a decine di famiglie per evitargli lo sfratto. Chi aveva bisogno, andava a bussare alla sua porta e lui non diceva mai di no – continua Cusin – Personalmente, penso sia stata una persona davvero speciale. I problemi con la droga e l’alcol? E’ difficile giudicare il privato di una persona e sinceramente non intendo farlo. Sicuramente una vita da Maradona, sempre assediato da tifosi, giornalisti e fotografi, dopo un’infanzia particolarmente complicata, metterebbe a dura prova chiunque”.
Quando Maradona iniziava ad essere Maradona, Stefano Cusin prese il treno (aveva 15 anni) e andò a Barcellona per vederlo giocare. “Per la mia generazione, ma non solo, Maradona è un vero mito. Ci ha fatto innamorare di questo sport e della magia che sapeva trasmettere con naturalezza. Giocatori così non ce ne sono più”.
L’ultimo contatto di Cusin con Maradona è stato lo scorso anno. “Gli mandai un messaggio per il suo compleanno. Mi rispose, come sempre con allegria e gentilezza. Oggi, questa notizia mi lascia incredulo”.
Simona Buracci
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