Attualità sabato 04 luglio 2020 ore 15:20
L'Antiquaria al Prato piace proprio a tutti
Tanta gente alla Fiera. Aumenta il numero degli espositori. Commercianti al fresco, all'ombra e contenti della partenza
AREZZO — Che non si dica che l'Antiquaria al Prato non funziona. Già dalle prime ore del sabato mattina molta gente è salita alla Fiera non solo a curiosare ma anche e soprattutto ad acquistare.
Girando tra i banchi, tanti commercianti erano alle prese con trattative e vendite. Certo, gli affari non sono più quelli di due-tre anni fa ma, chi sale fino al Prato lo fa perché effettivamente interessato. Questa, infatti, è la nuova chiave di lettura della Fiera in "trasferta", che viene confermata anche da molti espositori.
"Il problema non è la location - afferma un antiquario di Empoli - ma il fatto che tutti abbiamo meno soldi e meno disponibilità economica. Comunque non mi posso lamentare per come sta andando la Fiera".
Sgombriamo subito il campo da dubbi e dalle polemiche che si sono susseguite in questi giorni. La nuova ubicazione dei banchi piace a tutti. Espositori e clienti si dicono contenti del Prato che, specialmente in estate, permette di respirare e stare più freschi sotto gli alberi secolari.
Certo, questo penalizza i commercianti dell'indotto. Bar, ristoranti, struttura del centro storico che prima del lockdown avevano la Fiera "alla porta" ma favorisce antiquari e clienti che passeggiano per i banchi all'ombra e all'aria fresca. Anche la logistica non è da sottovalutare. Al Prato, infatti, gli espositori arrivano, montano e ripartono con estrema semplicità, evitando gli "intasamenti" nelle vie del centro storico.
Questa edizione ha visto anche un consistente incremento di venditori. Sono 254 infatti i banchi presenti al Prato provenienti da un po' tutta Italia.
"Prima avevo il posto in piazza Grande - sostiene un commerciante di Torino che vende cimeli ed oggetti antichi di guerra - e si 'moriva' dal caldo. Mi piace molto la nuova collocazione e ritengo che sia un'ottima soluzione per i mesi estivi. C'è molta gente e sto lavorando. Chi viene lo fa perché ha le idee chiare su cosa vuole. La Fiera è cambiata. C'è la crisi ma gli oggetti particolari sono richiesti e si vendono sempre".
Legno, ferro, cimeli, argenteria antica, tovaglie, vintage, libri, quadri, orologi, e oggetti d'arte e per la casa sono in bella mostra e non sfuggono agli occhi interessati dei compratori che, nel rispetto delle regole sul distanziamento e muniti di mascherine, rendono la Fiera Antiquaria più viva e "fresca" che mai.
Infine una nota sui turisti che, in prevalenza italiani, sono venuti anche dall'estero. Tra i banchi, infatti, si sentiva parlare giapponese, tedesco, francese, inglese.
Insomma, una Fiera della ripartenza che piace a tutti, tranne forse a qualche associazione di categoria, che nonostante il primo vero weekend di grande caldo, tiene testa anche alla voglia di mare degli aretini.
Andrea Duranti
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