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Attualità venerdì 22 maggio 2020 ore 09:27

Estetiste e Covid, ecco come è cambiato il lavoro

Il bilancio dei primi giorni di attività dopo due mesi di stop a causa dell'epidemia. Nuove procedure e nuove disposizioni. Complicato ma possibile



AREZZO — Il bilancio della ripartenza mette in luce tante nuove regole cui attenersi, piccole attenzioni necessarie per garantire la salute di tutti, gesti che devono diventare la 'nuova normalità'.

Elisa Lelli, titolare del centro "La piccola bottega estetica", racconta come sono cambiate le giornate lavorative in questa Fase 2.

"L'orario di lavoro è stato incrementato, nessun giorno di chiusura praticamente, visto che ho preso appuntamenti anche per domenica, - esordisce Elisa. Quanto al numero di clienti che posso ricevere al giorno, sono circa il 50%. Ne deriva che pure gli incassi sono dimezzati. Nonostante ciò, vale la pena riaprire. Per assicurare continuità di servizio, certo, ma soprattutto perché il mio lavoro è la mia passione e io avevo bisogno di tornare a fare ciò che amo".

La vita di un'estetista in questa Fase 2 non è certo semplice. Ogni operatore deve sanificare l'ambiente prima di un nuovo cliente. Solo gli attrezzi necessari, disinfettati, sopra il banco da lavoro. Paratia in plexiglass per garantire l'isolamento oltre a mascherina e guanti. Area apposita per gli effetti personali del cliente. Compilazione di un registro dove segnare accuratamente ogni processo di sanificazione operato, da comunicare successivamente in Regione. Insomma complicato ma non impossibile.

"Dopo un appuntamento mi lascio un arco di tempo di mezz'ora per sanificare tutto, compreso il pavimento - prosegue Elisa. Spero che questa vicenda ci insegni a essere più accorti ed a far sì che queste procedure igienico-sanitarie diventino routine anche per il futuro. Non trovo che siano accorgimenti sbagliati e io, d'altra parte, sono sempre stata molto attenta all'igiene che, per il mio lavoro, è fondamentale".

Come c'era da immaginare, ogni attività sta ripartendo ma in misura ridotta e, se le spese che un'azienda deve sostenere sono rimaste le stesse e gli incassi diminuiti, le Istituzioni cercano di dare una mano rimborsando, fino a un massimo di 500 euro, tutti i prodotti e materiali per la sanificazione e la protezione personale. 


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