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Attualità lunedì 20 aprile 2020 ore 16:37
Camera di commercio, oltre 3milioni per le imprese
Incrementato il bilancio dell'Ente. Le risorse per il sostegno alla liquidità delle aziende, abbattimento tassi su prestiti, piattaforme e-commerce
AREZZO — Obiettivo sostenere la liquidità delle aziende.
Così la Camera di commercio, questa mattina, si è riunita in videoconferenza ed ha deliberato di incrementare, con un intervento straordinario di oltre 2 milioni e 250mila euro, il bilancio dell'ìEnte che così, per il 2020, arriva a 3milioni e 250mila euro.
Quindi è stato deciso che queste risorse saranno destinate, dopo un rapido confronto con il sistema camerale toscano e le associazioni economiche di categoria, ad interventi a favore delle imprese del territorio.
Azioni che potranno interessare il sostegno alla liquidità aziendale, attraverso l’abbattimento dei tassi dei prestiti o delle relative spese di istruttoria, le attività di formazione o di implementazione delle piattaforme di e-commerce e di smart working ed altre misure da concordare che necessariamente coinvolgeranno anche quei settori, ad iniziare dal turismo, con una ripartenza temporalmente più lontana.
Si tratta di un provvedimento particolarmente rilevante in termini di risorse e capacità progettuali , come hanno evidenziato il Presidente Massimo Guasconi ed il segretario generale Marco Randellini, e che segue ad un periodo particolarmente impegnativo per l’Ente camerale impegnato, in questa prima fase emergenziale, a fornire informazioni ed assistenza alle imprese ed agli enti istituzionali.
Ne è un esempio la collaborazione fornita alle Prefetture di Siena ed Arezzo per l’effettuazione dei controlli collegati alle comunicazioni presentate da imprese che hanno svolto attività di supporto alle filiere strategiche o altre attività in deroga a quanto previsto dai decreti governativi sui cosiddetti codici Ateco.
Si tratta di alcune migliaia di imprese che si sono andate ad aggiungere alle 23.182 localizzazioni in provincia di Arezzo (il 51,5% del totale ) ed alle 20.444 in provincia di Siena ( il 55,7% del totale ) che, secondo quanto previsto dai due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri “22 marzo 2020” e “10 aprile 2020” , hanno potuto proseguire lo svolgimento della propria attività-
Un numero rilevante che rende ormai ineludibile ed improrogabile una riapertura più generalizzata , che, ovviamente con le più rigorose e attente misure di sicurezza per i lavoratori e per le nostre stesse comunità, possa interessare anche i settori più strategici delle economie provinciali ad iniziare dalla moda e dalla oreficeria.
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