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Attualità martedì 07 marzo 2017 ore 07:00
Caso amianto, rimozione approvata dal consiglio
Il Consiglio Comunale ha discusso la petizione popolare che chiede al sindaco di impegnarsi per la rimozione dell’amianto dalle case di via Malpighi
AREZZO — Il Consiglio Comunale ha discusso la petizione popolare che chiede al sindaco di impegnarsi per la rimozione dell’amianto dalle case popolari di via Malpighi e di predisporre un piano di monitoraggio del tetto. Per quest’ultimo, il Comune dovrebbe avvalersi di un esperto che dia una valutazione tecnica dello stato di conservazione di suddetta copertura. Valutazione da estendere poi a ogni altra copertura in cemento-amianto presente nel territorio. Tutto ciò come propedeutico a un intervento complessivo di bonifica per le case popolari. La petizione è stata sottoscritta da 4.000 cittadini circa.
I presentatori della petizione hanno ricordato che “resti di amianto sono sparsi nel territorio, anche in corsi d'acqua. Abbiamo coinvolto nella questione, Arezzo Casa, il Comune di Arezzo, la Regione Toscana. Oggi abbiamo la possibilità di esporre i problemi e di questo ringraziamo l'amministrazione. La questione principale è che non riusciamo a capire di chi è la responsabilità. La Asl nel frattempo ha detto, a fine agosto 2016, che quel tetto deve essere rimosso entro tre anni. Non possiamo non chiedere il rispetto di questo termine. Sempre la Asl, nel 2013 aveva peraltro dato indicazioni per una ricognizione all'interno delle abitazioni dove l'amianto è presente. Sono passati 4 anni. Questo Consiglio Comunale deve riuscire a trovare unanimità per dare mandato alla Giunta per l'opera di bonifica”.
“In questa vicenda i cittadini hanno mostrato grande compostezza – ha rilevato il sindaco Alessandro Ghinelli – e di questo li ringrazio. Con questa petizione si apre un nuovo scenario: l'edificio di via Malpighi è di proprietà del Comune ma è stato dato in gestione a un soggetto terzo: Arezzo Casa. Se siamo arrivati a questo punto, evidentemente negli anni qualcosa non è stato fatto da altri. Ma non mi sottraggo a un impegno come questo che ci viene richiesto per cui il Comune si farà parte attiva nella vicenda rivalendosi poi, per le spese sostenute, su Arezzo Casa. La petizione, dunque, è impegnativa per l'amministrazione ma essendo il sindaco il garante della salute pubblica me ne farò carico: chiedo che l'assemblea la voti in questa forma e con questi contenuti, comunque all'unanimità”.
“Quando si propone una petizione – ha rilevato il consigliere comunale Francesco Romizi – sovrano è comunque il Consiglio Comunale, al di là della volontà o meno del sindaco. Sono felice se il Comune si attiverà, controllerò che lo faccia. Nel 2016 avevo presentato un emendamento al bilancio per il reperimento delle risorse utili alla bonifica: è stato respinto. Un ulteriore emendamento, sempre da me proposto al bilancio di quest'anno, ha avuto analoga sorte. Dunque a oggi le risorse non ci sono. Ma se queste sono le parole del sindaco, voglio fidarmi. Aspetto atti concreti e non solo unanimità a questa petizione”.
“Certo – ha replicato il consigliere comunale Roberto Bardelli – la bonifica si poteva fare molto prima: nel 2012. E non venne fatta da Arezzo Casa né dall'amministrazione che ci ha preceduto. Ma al di là della polemica, voglio rilevare come finalmente la questione giunga in aula”.
“Dopo l'evento calamitoso – ha dichiarato il consigliere comunale Massimo Ricci – il Movimento 5 Stelle si è mosso con un atto formale rispetto al quale non è stato dato seguito. Forse, anche in questa occasione si vuole mettere il cappello su unna vicenda. Ma la soluzione e il lavoro serio sulle criticità esistenti vengono prima delle polemiche”.
“La manutenzione ordinaria e straordinaria su via Malpighi è di competenza di Arezzo Casa – ha aggiunto Federico Scapecchi – e non è stata fatta. Dopo l'evento del 13 luglio, secondo il presidente di Arezzo Casa non c'erano risorse e possibilità di intervento. Ci prendiamo perciò responsabilità altrui. Non scordiamo questo quadro”.
“Quando abbiamo discusso Dup e bilancio – ha ricordato il consigliere comunale Paolo Lepri – ho citato 200.000 euro di risorse 'libere' e se vogliamo utilizzarle per questo sarebbe opportuno. Al di là di questa mia precisazione, vorrei che fosse chiarito dove sono le risorse e precisati i tempi e i modi di intervento”.
“La vicenda di via Malpighi è dolorosa – ha sostenuto il consigliere comunale Marco Casucci – e non richiederebbe polemiche. Questa amministrazione prende una responsabilità precisa in un paese dove il rimpallo è l'abitudine. L'amministrazione ci ha messo la faccia a cominciare dall'assessore Nisini e tale atteggiamento non era affatto scontato”.
“Vedo mettere molte bandierine su questa vicenda – ha dichiarato il consigliere comunale Egiziano Andreani – e questo comportamento mi pare puerile. Se il sindaco ha preso un impegno, evidentemente lo manterrà”.
“Concordo che se il sindaco si è preso un impegno – ha rilevato il consigliere comunale Alessandro Caneschi – non ho dubbi sulla parola data. Non credo che interessino molto i rapporti tra Comune e Arezzo Casa, conta il risultato finale. Per questo voglio evitare polemiche come altri fanno”.
“L'impegno del sindaco – ha concluso il consigliere comunale Paolo Bertini – è non solo finanziario ma politico. L'amministrazione decide di svolgere un compito che colma una mancanza altrui importante”.
Voto unanime dei 24 presenti.
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