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Attualità giovedì 20 luglio 2023 ore 17:51

Cattivi odori, massima attenzione del comune

Ghinelli e Sacchetti “Oltre 400 rilevazioni e controlli ripetuti confermano la sicurezza dell'impianto. Stanziate risorse”



AREZZO — Massima attenzione da parte dell'Amministrazione al problema dei cattivi odori che insistono su alcune zone alla porte della città, impegno che il sindaco Alessandro Ghinelli e l'assessore all'ambiente Marco Sacchetti confermano in una nota congiunta.

“Siamo pienamente consapevoli della problematica che viene quotidianamente monitorata e della sua principale causa ed è nostra volontà porre in atto ogni soluzione per risolverla, ma occorre innanzitutto fare chiarezza rispetto ad alcune affermazioni che si leggono sui social e che a volte vengono riportate anche dalla stampa, la prima delle quali è che non si sarebbe fatto nulla in questi mesi. Ricordiamo che dalla scorsa estate Arpat e Asl hanno effettuato più di 400 rilevazioni a seguito di sopralluoghi e ripetuti controlli presso l'impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno, e lo scorso fine settimana nelle notti di sabato e di domenica i tecnici comunali hanno fatto dei sopralluoghi nelle aree limitrofe all’impianto per rilevare la presenza o meno di emissioni odorigene nelle ore notturne quando il fenomeno si manifesta con più frequenza ed intensità”, precisano sindaco e assessore.

“Riguardo invece la natura delle emissioni odorigene si tratta esclusivamente di odori generati dai processi di trasformazione della materia organica provenienti dalla raccolta differenziata dell’umido e non dalla termovalorizzazione. Su questo punto infatti è di fondamentale importanza essere chiari altrimenti si generano solo confusione ed allarmismo. Fino all'arrivo del grande caldo però l'esito dei riscontri degli organi di controllo riferiva di un problema estremamente discontinuo e transitorio, tanto da poter essere riscontrato poche volte a seguito delle segnalazioni. Nonostante ciò, abbiamo chiesto ad Aisa Impianti di mettere in atto ogni iniziativa per trovare soluzioni in grado di risolvere definitivamente i disagi lamentati dai cittadini”, continuano Ghinelli e Sacchetti, “e la società, che ricordiamo è un’azienda pubblica, ha già stanziato le risorse ed ottenuto l’autorizzazione per il raddoppio dei biofiltri in grado di trattare con più efficacia l'aria in uscita dall'impianto di compostaggio; oltre a ciò realizzerà analisi e verifiche di dettaglio su tutti gli altri punti dell'impianto potenzialmente in grado di emettere cattivi odori. Anche la messa in funzione dell'impianto di digestione anaerobica previsto per il prossimo mese di settembre concorrerà all'abbattimento degli odori, riducendo drasticamente il quantitativo di rifiuti introdotti nella linea di compostaggio aerobica e dei sovvalli che attualmente vengono trasferiti verso altri impianti. Gli interventi strutturali come il potenziamento dei filtri però richiedono del tempo, non possono essere realizzati dall'oggi al domani, quindi non è pensabile che possano produrre un beneficio immediato. Il Comune dal canto suo, di concerto con Arpat ed Usl commissionerà ad una società specializzata uno studio olfattometrico di area vasta con l’obiettivo principale di definire in termini quantitativi la natura del fenomeno, la sua diffusione, la sua intensità e persistenza oltre ad indagare la presenza di ulteriori fonti emissive odorigine della zona e non generate dal nostro impianto. Va sottolineato che dai controlli che Arpat ha effettuato presso l'impianto non è emersa nessuna criticità imputabile a una cattiva gestione, gli impianti sono stati realizzati conformemente a quanto autorizzato e l'azienda rispetta tutti i limiti emissivi imposti con le autorizzazioni in suo possesso, e cogliamo l’occasione per esprimere la nostra più completa fiducia nell’operato dell’azienda. Il quadro delle segnalazioni è cambiato molto con l'arrivo del caldo ed in particolar modo con il caldo torrido degli ultimi giorni. Sono aumentate nel numero denotando un aggravamento della problematica caratterizzata da un incremento dell'estensione, e della durata e dell’intensità. A questo proposito però è importante capire che ci troviamo di fronte a circostanze climatiche eccezionali, che si verificano con sempre maggiore frequenza e pongono enormi sfide di adattamento. Purtroppo il grande caldo oltre al disagio che provoca è in grado di intensificare enormemente gli odori, perché da una parte inibisce alcuni processi di trasformazione della materia organica, dall'altra, grazie all'aumentata umidità dell'aria è in grado di trasportare un carico maggiore di composti odorigeni. E' un problema con il quale dobbiamo fare i conti tutti insieme”, concludono Ghinelli e Sacchetti, “perchè da una parte i cambiamenti climatici non possono essere imputati alla responsabilità di singoli soggetti, e dall'altra è bene ricordare che i rifiuti che vengono gestiti nel nostro impianto li produciamo noi tutti, ed è impensabile limitare la capacità di trattamento di un impianto strategico non solo per il territorio di Arezzo ma per tutta la provincia perché così facendo andremmo a determinare problematiche di carattere igienico sanitario ancora più grandi e forse con l'effetto che i rifiuti produrrebbero il loro odore per strada”.


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