Attualità mercoledì 03 settembre 2025 ore 14:15
Chirurgia sempre più efficace contro i tumori

Multidisciplinarietà e strumentazioni di ultima generazione hanno fatto del San Donato un centro di riferimento per tumori complessi del rene
AREZZO — La rimozione di un tumore al rene non significa più necessariamente asportazione dell'organo. All'ospedale San Donato di Arezzo, il dott. Filippo Annino, direttore dell'UOC Urologia, e il suo team puntano a un approccio conservativo, salvaguardando la parte sana del rene ogni volta che è possibile. Questo tipo di intervento, noto come chirurgia conservativa, è fondamentale per preservare la funzionalità renale del paziente, evitando la necessità di dialisi, e migliorandone l’aspettativa e qualità di vita.
Grazie all'evoluzione della chirurgia robotica e a strumentazioni avanzate come l'ecografo intraoperatorio, entrambi donati dal Calcit, oggi è possibile intervenire in situazioni molto complesse facendo dell'ospedale San Donato, con esperienza ventennale in questo campo, un punto di riferimento per pazienti che arrivano anche da fuori regione.
«Sono strumentazioni che ci permettono di intervenire in situazioni particolari come l'intervento effettuato recentemente su un rene a ferro di cavallo, in cui una massa tumorale di oltre 5 cm localizzata nella sua parte centrale, è stata rimossa salvando entrambi i reni – spiega il dr. Filippo Annino -. Sono molti i casi complessi di tumori voluminosi o profondi in pazienti con un solo rene che spesso si rivolgono a noi da fuori provincia o da altre regioni».
«È in casi come questi che la sinergia con la Radiologia interventistica del nostro ospedale diretta dal dr. Pasquale Petruzzi, permette di prepararci ad una eventuale embolizzazione in caso di sanguinamenti postoperatori che, seppur poco frequenti, vanno gestiti tempestivamente al fine di evitare trasfusioni e salvare il rene».
«La chirurgia renale è sempre più complessa e richiede una stretta collaborazione tra diversi specialisti - spiega il dott. Annino -. L'ospedale ha costruito una squadra multidisciplinare che, oltre agli urologi, include oncologi, anestesisti, chirurghi generali e vascolari, radiologi, cardiologi. Questa sinergia è cruciale per affrontare i casi più difficili, come i tumori avanzati con trombi nella vena cava, dove è necessaria una presa in carico multidisciplinare per minimizzare i rischi di una procedura altamente complessa».
Numerosi i vantaggi per il paziente offerti dalla chirurgia mini-invasiva: oltre a salvare il rene, si riducono i tempi di degenza a pochi giorni, permettendo un recupero più rapido, si limitano le perdite di sangue e le ferite chirurgiche, si minimizza il rischio di complicanze post-operatorie.
L'esperienza del team di Arezzo è stata riconosciuta anche a livello internazionale. Negli ultimi due anni, il dott. Filippo Annino e la dott.ssa Saba Khorrami sono stati invitati ad operare in numerosi congressi nazionali ed internazionali per mostrare in diretta le tecniche di chirurgia conservativa, utilizzando l'ecografia intraoperatoria per rimuovere tumori che non erano visibili dalla superficie del rene, salvando così l'organo.
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