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Attualità martedì 29 dicembre 2015 ore 14:41

Consumi, 2015 buono ma ancora faticoso

Anna Lapini, presidente di Confcommercio Toscana, riassume gli ultimi dodici mesi dell'anno visti dalla parte dei commercianti aretini



AREZZO — “Il 2015 si era aperto positivamente, meglio degli ultimi anni. Soprattutto dalla primavera fino a luglio i consumi sembravano risalire la china, per quanto molto lentamente. Ma dal rientro delle vacanze la tendenza positiva si è via via affievolita e, dopo un novembre fiacco, il Natale si è chiuso nelle migliori delle ipotesi in pari rispetto allo scorso anno, ma con tanta fatica” – dice il presidente Lapini.

Ad Arezzo le vendite natalizie hanno avuto un andamento altalenante in quanto sono partite bene nell’ultimo fine settimana di novembre, poi si sono arrestate per qualche giorno dopo l’8 dicembre, poi sono andate avanti a singhiozzo, tra giorni di pienone e altri di mortorio.

Dicembre è stato un mese faticoso, fatto di monitoraggi continui: tanti operatori ogni sera hanno confrontato l’incasso della giornata con quello dello scorso anno, per controllare almeno di non essere in perdita – continua Lapini - Non so se è merito degli eventi, ma di certo il pubblico ha premiato i centri più grandi. Nelle periferie e nei centri minori delle vallate il Natale 2015 ha un bilancio in perdita rispetto a quello 2014, nell’ordine di un -2%”. Tra i settori più penalizzati, la moda. “Vuoi per il clima mite di quest’inverno, vuoi per i saldi alle porte, le vendite di calzature e abbigliamento sono lontane dai risultati brillanti di qualche tempo fa”.

Le prospettive della vigilia davano quello 2015 come il primo Natale col segno più dopo sette anni. “In provincia di Arezzo pensavamo di recuperare di più rispetto al 2014, invece abbiamo retto con fatica le stesse posizioni. Ma dobbiamo essere ugualmente contenti”.

Gli aretini hanno speso per i regali una media di 385 euro a famiglia, la stessa cifra del Natale 2014, anziché le 389 stimate dall’associazione di categoria a fine novembre. Ad incidere negativamente su consumi l’atmosfera delle ultime settimane, con l’Avvento che si è aperto fra la paura del terrorismo, l‘incertezza fiscale e la questione bancaria.

Secondo la Confcommercio aretina, sarà molto difficile tornare ai livelli di consumo pre-crisi:“I commercianti devono stare al passo, svecchiarsi. Oggi vince chi punta sulla specializzazione e affianca l’e-commerce al punto vendita tradizionale, perché il commercio online che funziona è solo quello con un negozio tradizionale alle spalle, spazi fisici e persone vere. Luisaviaroma di Firenze docet. La gente entra meno in negozio? Entriamo noi nelle case, ma dobbiamo farlo con una selezione di prodotti particolari, di nicchia, da scovare fra giovani talenti non ancora emersi. Le grandi marche non funzionano più, perché con il web bypassano la distribuzione tradizionale. Le piccole invece hanno ancora bisogno del negoziante-talent scout” - conclude Anna Lapini.


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