Sport lunedì 29 novembre 2021 ore 16:35
Amaranto sono in crisi e le avversarie scappano
Arezzo senza una identità. Lo svantaggio dalla prima in classifica è di 8 punti. Non basta il mercato per risalire la classifica
AREZZO — Ora la situazione si fa complicata. Oltre alla classifica, che piange, all'Arezzo rischia di mandare anche quel calore che fino ad oggi è stato dato dai tifosi. Questo non vuol dire che i supporters amaranto non seguiranno più la squadra, ma vederli abbandonare lo stadio di Poggibonsi a metà gara deve far riflettere molto la società.
L'Arezzo è entrata in una crisi profonda che la vede annaspare dietro squadre che, almeno sula carta sembrerebbero di gran lunga inferiori ma sul campo dimostrano di aver più "birra" degli amaranto.
Nelle ultime sei gare il Cavallino Rampante ha raccolto solo 5 punti, una miseria per chi sbandierava ai quattro venti l'intenzione di vincere il campionato. A far preoccupare, oltre alla classifica, sono anche le 14 reti subite a fronte di 9 segnate.
E così l'Arezzo è in caduta libera e dal primo finisce al quinto posto in classifica con ben 8 punti di distacco dalla capolista San Donato Tavarnelle.
La squadra si è sciolta come neve al sole fin dal primo vero esame sul campo, nella trasferta di Gavorrano. Quella sconfitta fu il campanello d’allarme che in molti sottovalutarono, mentre oggi, dopo la disfatta di Poggibonsi, riporta alla mente le carenze di una rosa costruita male.
Squadra senza identità e carattere, incapace di reagire. Alla prima difficoltà che si presenta crolla, senza accennare ad una minima reazione. Sussi per la disfatta di ieri ha poche responsabilità ma, come dichiarato nel post gara, se la squadra non ha una reazione d’orgoglio nemmeno dopo un cambio in panchina allora la cosa diventa preoccupante.
Mercoledì apre il mercato, la società è già pronta ad annunciare l’acquisto di Calderini e dopo lui seguiranno altri movimenti. Ma non basta. Oltre a migliorare il valore tecnico è necessario cambiare la mentalità dei giocatori che compongono la rosa.
Guardando la partita giocata ieri a Poggibonsi è difficile comprendere come giocatori di livello per la serie D - come Aliperta, ieri con la fascia da capitano - siano così passivi e fermi nel subire le scorribande delle squadre avversarie. Ma attenzione il problema non è solo lui, anzi. Nessuno si salva da questo sprofondo "amaranto".
Se con il mercato si può migliorare il tasso tecnico di una squadra, cambiare mentalità ai a questi giocatori prevede un lavoro molto più complesso. Allora le strade sono due, o si rinnova tutto o si cerca un motivatore. Uno capace anche di prendere di petto giocatori molli e stimolarli a tirar fuori gli attributi. Questo non vuol dire che Sussi non sia all'altezza ma da solo, se non supportato da una figura chiave all'interno della società, può fare davvero ben poco.
Un problema che si somma a tutti gli altri è la fase difensiva. L’Arezzo ha la terza difesa più perforata del campionato: 19 reti subite, 14 della quali nelle ultime sei gare. Il dato preoccupa molto, perché manca equilibrio e la strada per vincere il campionato passa sempre dal subire pochi gol.
Le altre scappano, la capolista San Donato ne segna 5 a Livorno e allunga ancora (adesso ha un vantaggio sul Cavallino di 8 punti). Segue il Follonica Gavorrano vincente in trasferta sul campo del Cannara per 3-0. L'Arezzo, intanto, è stato scavalcato anche dal Lornano Badesse di mister Gennaioli, ieri 2-0 al Rieti.
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