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Attualità giovedì 14 gennaio 2021 ore 12:13
Crisi, Confcommercio si appella ai sindaci aretini
Esonero dal pagamento di Tari e Cosap, concessione gratuita degli spazi esterni a bar e ristoranti. Ecco le proposte avanzate dall'associazione
AREZZO — La crisi non allenta la morsa. La pandemia ha portato l'economia locale sotto i livelli di guardia. Il commercio aretino soffre e sta male. Chiusure, incertezze e paure hanno caratterizzato l'ultimo anno della maggior parte delle attività,che non riescono più a trovare la forza per andare avanti.
Il direttore generale di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, scrive a tuti i sindaci della provincia di Arezzo. La sua lettera è amara e piena di preoccupazione per il futuro del commercio locale. Le richieste sono semplici ma importanti:
Esonero dal pagamento della Tari per il primo semestre 2021; revisione della tariffa nella ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche; esonero della Cosap per i pubblici esercizi e concessione di spazi esterni pubblici gratuiti per tutto l’anno.
"Ci siamo rivolti alle Amministrazioni Comunali di tutta la provincia di Arezzo per chiedere interventi concreti in favore delle imprese del terziario, in attesa che il Governo e la Regione stabiliscano specifiche misure di sostegno” - afferma la vicedirettrice aretina Catiuscia Fei. L’obiettivo è duplice: restituire liquidità alle aziende e mantenere l’occupazione, cercando di mettere in sicurezza la nostra economia per l’intera durata della grave crisi economica innescata dall’emergenza Covid-19".
Le amministrazione comunali sono in difficoltà, questa non è una novità, ma per la vicedirettrice aretina di Confcomercio le agevolazioni richieste rappresenterebbero la giusta risposta alle esigenze dell'intera comunità che, mai come in questo momento, rischia di veder sparire realtà che da sempre svolgono una funzione importante sia a livello economico che sociale.
“Siamo consapevoli delle ristrettezze di bilancio in cui le Amministrazioni si trovano ad operare, ma si tratta di venire incontro a situazioni drammatiche con piccoli provvedimenti che nulla tolgono alla comunità. E sono anche giusti: sul fronte Tari, ad esempio, rimodulare le tariffe è un atto dovuto a fronte della minore quantità di rifiuti che, purtroppo, ormai da un anno a questa parte le imprese si trovano a produrre vista la minore attività e le chiusure forzate imposte dai vari Dpcm. In gioco c’è il futuro di molte imprese e la tenuta occupazionale di un comparto, quale quello rappresentato dal terziario, che negli ultimi anni ha garantito grande ricchezza al territorio, oltre che qualità di vita. Siamo certi che le Amministrazioni comprenderanno la necessità di questi provvedimenti a tutela dell’economia locale e di aziende che in molti casi, registrando incassi decimati, non sarebbero comunque in condizione di adempiere a quegli impegni” - conclude Catiuscia Fei.
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