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Attualità giovedì 02 settembre 2021 ore 11:50

Piede diabetico, così Arezzo scaccia l'amputazione

All'ospedale San Donato equipe multidisciplinare utilizza un'innovativa terapia cellulare autologa, ossia con cellule del paziente stesso



AREZZO — Il diabete è una patologia seria e impegnativa da affrontare che determina diverse problematiche quotidiane ad esso correlate. La giusta cura dei piedi è una di queste.

All'Ospedale San Donato una equipe mutlidisciplinare guidata da Alessia Scatena, Direttore della UOC Diabetologia & Malattie Metaboliche, composta dal Dottor Pasquale Petruzzi (Direttore della UOSd Radiologia Interventistica), il Dottor Nico Attempati (radiologo interventista), il Dottor Leonardo Ercolini (Direttore UOC Chirurgia Vascolare) ha attivato una innovativa terapia cellulare autologa (prelievo di cellule dal paziente stesso) i cui risultati clinici sono stati anche pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of Clinical Medicine.

“Da alcuni anni - spiega Alessia Scatena - ci occupiamo di ricerca clinica per la cura dei pazienti diabetici con ischemia critica d’arto ad alto rischio di amputazione, utilizzando una terapia innovativa che si basa su cellule del sangue periferico del paziente stesso: le cellule mononucleate.
Abbiamo messo assieme un team di grande livello ed abbiamo condotto uno studio su 76 pazienti la cui situazione non poteva più essere trattata.

Questo percorso, durato due anni, ha mostrato un esito clinico positivo nei pazienti con piede diabetico e ischemia critica non rivascolarizzabile, riducendo significativamente il tasso di amputazione e migliorando la sopravvivenza e la guarigione delle ferite.
I risultati ci hanno mostrato un tasso di amputazione più basso nel gruppo trattato con la nuova terapia rispetto al gruppo di controllo, una sopravvivenza a due anni superiore all'80% e un tasso di guarigione dell'86.6%".

"Fatto molto importante - prosegue Scatena - è che il concentrato cellulare è stato prodotto direttamente in sala operatoria con un sistema point of care dedicato, certificato per terapia cellulare umana (Hematrate Blood Filtration System della Cook Regentec).
Un risultato molto positivo che evidenzia una volta di più che l'azione che mette assieme varie professionalità è molto efficace nel risolvere problemi anche molto complessi. Ad Arezzo - conclude Scatena - l'equipe multidisciplinare che si occupa della cura dei pazienti con piede diabetico può contare sulla forte collaborazione con molti professionisti, Leonardo Bolognese (UOC Cardiologia), Francesco Liistro (UOSd Cardiologia Interventistica), Danilo Tacconi (UOC Malattie Infettive), Gino Parca (UOC Medicina Interna), Mario Felici (UOC Geriatria) e Paolo Conti (UOC Nefrologia), ognuno dei quali gioca la sua parte nella difficile battaglia a questa temibile complicanza del diabete.
Questa particolare patologia del piede diabetico è molto più frequente di quello che si può immaginare. I numeri in Italia, nonostante siano in miglioramento, evidenziano circa 7mila amputazioni agli arti inferiori all'anno. Con questa nostra terapia stiamo agendo proprio per ridurre questi numeri ed evitare traumatiche amputazioni.”


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