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Attualità martedì 15 marzo 2022 ore 09:20

Arezzo e l'Ucraina, tra aiuti e accoglienza

Proseguono raccolta e trasporto di beni ai confini del conflitto, come la disponibilità a ospitare i profughi. Accoglienza minori, qualche polemica



AREZZO — Il ponte di solidarietà che si è instaurato tra Arezzo e la popolazione Ucraina si basa, ormai, su dei pilastri ben saldi. Nelle ultime ore è arrivato in Polonia il camion, con a bordo due sacerdoti, carico di beni di prima necessità raccolti dalla Caritas. Come sono in viaggio anche i mezzi della Misericordia, dal capoluogo e dalla vallata verso i confini della guerra.

E proseguono le raccolte, attivate su più canali istituzionali, di alimenti non deperibili, prodotti per bambini, per l'igiene personale, materiale per le medicazioni. Ma non abbigliamento, quest'ultimo è un elemento importante che si continua a sottolineare. Al momento non c'è la necessità di vestiario.

L'altro fronte che si è aperto è poi quello dell'accoglienza. Ogni arrivo deve essere segnalato alla Prefettura. Al momento siamo a circa 90 ucraini giunti sul nostro territorio. La maggior parte per ricongiungimenti a familiari o amici, in numero minore sono già nei centri di accoglienza. I Comuni hanno attivato servizi e contatti telefonici dedicati.

Quello di Arezzo, da alcuni giorni, ha pubblicato sul sito ufficiale del Comune il modulo per la manifestazione di disponibilità all’accoglienza dei profughi (https://www.comune.arezzo.it/notizie/emergenza-ucraina) eccezione fatta per i minori non accompagnati per i quali sono attivati esclusivamente i percorsi istituzionali. Al momento sono circa 40 gli alloggi privati inseriti.

Sull'ospitalità a bimbi e bimbe soli si è acceso il dibattito politico. Pd, Arezzo 2020 e Affidar Arezzo hanno sottolineato all'unisono che "la politica di accoglienza dei minori ucraini non accompagnati non può seguire solo la strada della istituzionalizzazione". Chiedendo, quindi, di rivedere la scelta ed optare per "un'accoglienza diffusa, privilegiando l'accoglienza in famiglia della quale deve occuparsi, in via prioritaria, il Centro Affidi".


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