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Attualità mercoledì 04 novembre 2020 ore 10:19

Fotografi dimenticati dal governo, allarme di Cna

Lorenza Ricci

La portavoce Ricci sottolinea come il settore sia penalizzato per la mancanza di eventi e cerimonie. " Il decreto Ristori non ci considera"



AREZZO — Le misure anti-Covid impediscono feste, eventi e limitano il numero dei partecipanti ai matrimoni. Chi di questo ci vive, fornendo servizi, soffre.

E' il caso dei fotografi che, nonostante l'attività si sia praticamente fermata, hanno continuato a sostenere spese senza avere una quadro esatto sul futuro, su come ripartire.

Lorenza Ricci, portavoce Cna Fotografi lancia un grido di allarme. “L’attività fotografica, durante il periodo di emergenza sanitaria, è proseguita ma, di fatto, il nostro settore legato alle varie tipologie di eventi è rimasto sostanzialmente fermo poiché la clientela di riferimento si è trovata nell’impossibilità di operare”.

Anche gli eventi, occasione importante per i fotografi, sono praticamente ridotti ai minimi termini. “La celebrazione dei matrimoni è stata per un certo periodo consentita con tante precauzioni e difficoltà di gestione. Molte coppie che avevano programmato la data nel 2020, hanno deciso di rinviarlo a tempi migliori per cui molti di noi rischiano di restare, per tutto il 2020 e per la prima parte del 2021, senza lavoro. Analogo discorso può essere fatto per tutti gli altri tipi di feste ed eventi che prevedono, a vario titolo, la partecipazione di pubblico” - sostiene Lorenza Ricci.

La portavoce di Cna Fotografi ribadisce come nonostante il lavoro sia ridotto ai minimi termini il comparto ha continuato a sostenere le spese correnti.
“Tutti i fotografi hanno dovuto continuare a pagare le utenze, gli stipendi di dipendenti e collaboratori e le spese degli studi a fronte di un fatturato più che dimezzato ed in parecchi casi addirittura praticamente nullo. Oltre ad aver perso importanti opportunità lavorative, i professionisti del settore non hanno avuto, per il momento, indicazioni chiare per poter ripartire. In più l’indennità prevista per i mesi di marzo e aprile è stata rilasciata solamente ad alcuni professionisti: tutti i fotografi iscritti contemporaneamente all’INPS come artigiani e ad una cassa professionale privata, pur versando più contributi, non hanno potuto accedere all’indennità e non hanno ricevuto nulla”.

Una situazione drammatica a cui il Decreto Ristori non ha posto rimedio anzi, per assurdo, ha contribuito ad amplificare.
“Non si comprende la ragione per cui il Governo ha incluso tra i destinatari del contributo a fondo perduto chi organizza convegni e fiere, feste e cerimonie, chi noleggia attrezzature per manifestazioni e spettacoli e chi svolge attività di supporto alle manifestazioni artistiche, escludendo del tutto le attività fotografiche. Suona come una condanna a morte per l’intero settore che reclama sostegni utili a garantire i mancati introiti di questi mesi anche come forma di tutela del lavoro del fotografo professionista dalla concorrenza sleale di tanti abusivi” - conclude Lorenza Ricci


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