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Attualità sabato 22 gennaio 2022 ore 09:43

Futuro Aretino sui fatti di piazza della Badia

Andrea Talanti, vicepresidente "Futuro Aretino"

Andrea Talanti, vicepresidente dell'Associazione, punta il dito sui fenomeni sociali che stanno dietro allo "sballo del sabato sera"



AREZZO — Siamo giunti al sabato. Se per la maggior parte delle persone è un giorno di festa, per i residenti di alcune zone della città, come piazza della Badia, iniziano le preoccupazioni. Sì, perché non si sa cosa potrà succedere fra qualche ora, in tarda notte, nelle zone del divertimento cittadino che ultimamente si è trasformato in quello che abbiamo definito "lo sballo del sabato sera".

Sul tema interviene Andrea Talanti, vicepresidente dell'Associazione "Futuro Aretino" premiata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per aver proposto forme "sane" di divertimento per i giovani.

"Dopo mesi e mesi di discussioni, ci troviamo nuovamente al punto di partenza. Ciò che accade ogni weekend in piazza della Badia non è un fenomeno isolato da bollare come centro della movida sfrenata e senza regole, ma il semplice sintomo di un disagio accumulato negli anni e che trova libero sfogo in forme pericolose e dannose - dichiara Talanti. Così, mentre si cerca di mettere un freno a situazioni ben poco simpatiche per i residenti, ci si dimentica di scavare nei perchè di tale disagio: non è semplice mancanza di responsabilità, non è semplice micro delinquenza, è la dimenticanza più completa dei giovani di questa città. E ogni città che scorda il proprio futuro, lasciandolo in balia di una società che è piena di esempi sbagliati e cancerogeni, non è capace di proteggere il proprio patrimonio".

Insomma un problema che deve essere ricercato nella mancanza di opportunità in una città forse ancora un po' troppo "vecchia" e non ancora attrezzata o pronta a dare spazio ai giovani. "Una generazione che sta affrontando una situazione talmente complessa da mettere in discussione certezze acquisite e punti di riferimento: l'educazione, i valori, sani e giusti. Da troppo tempo Arezzo ha smesso di investire nel proprio futuro, da troppo tempo i giovani vengono solo colpevolizzati e mai ascoltati. Una città che con i locali chiusi non ha alcuna alternativa da offrire ai propri ragazzi, si trova - per forza di cose - a dover affrontare situazioni simili.

I miei coetanei, così come i più giovani, - insiste il vicepresidente di 'Futuro Aretino' - non devono essere giustificati: sarebbe il peggiore degli errori. Chi sbaglia, deve capire di aver sbagliato, che sia con una multa o una tirata d'orecchie. Ma non si può pensare di arrestare fenomeni sociali, nazionali, con la sola repressione: piazza della Badia è un singolo caso, ma Arezzo negli anni ha visto episodi simili snodarsi per tutto il suo centro storico. Solo un'amministrazione sorda potrebbe rifiutarsi di vedere il problema sotto ottiche differenti, e spero che quella aretina non lo sia oltre: già troppo tempo è stato sprecato tra patti e controlli che, come vediamo, a ben poco sono serviti. Futuro Aretino si impegna da anni nella lotta a fenomeni come questi, eppure mai nessuno ha pensato di ascoltare una voce - scusatemi la poca modestia - autorevole in un campo di sua competenza: quella del disagio giovanile. Arezzo ha bisogno di tanto, ma non di ulteriori polemiche: chi deve risolvere il problema ha dimostrato da tempo di aver perso il polso della situazione. Probabilmente, sarebbe il momento di cambiare approccio: per i gestori, per i residenti, per i cittadini. Ma anche per i ragazzi: non carnefici, ma vittime di sé stessi e di una città che da anni non fa più niente per proteggerli e crescerli nei solchi educatori della tradizione, del rispetto, del valore" - conclude Andrea Talanti, vicepresidente di "Futuro Aretino".


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