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Attualità venerdì 08 aprile 2022 ore 12:00

Gli agricoltori tremano per i danni da ungulati

Il settore sta già aumentando la produzione dopo le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. E chiede l'intervento urgente della politica



AREZZO — "Non attendiamo impotenti i danni degli ungulati, interveniamo con misure efficaci, la politica ascolti gli agricoltori". Così Carlo Bartolini Baldelli, presidente di Confagricoltura Arezzo, sull’annoso problema dei raccolti devastati da cinghiali e caprioli, la cui presenza è da anni fuori scala.

Prima che si apra la stagione dei raccolti Confagricoltura Arezzo chiede misure incisive per contrastare il fenomeno dei danni provocati dalla presenza di ungulati nel territorio: "nello scenario caratterizzato da difficoltà con gli approvvigionamenti di materie prime occorre dare un carattere strategico all’agricoltura - aggiunge Baldelli - già oggi occorre aumentare la produzione di derrate alimentari e in questo scenario registriamo forti preoccupazioni da parte degli agricoltori, alcuni dei quali temono i danni provocati dagli ungulati a tal punto da limitare preventivamente la produzione. Va dato atto che l’attività venatoria sta facendo passi in avanti, ma non è sufficiente perché gli animali sono in continua crescita, deve pertanto dare un segnale forte dalla Regione per il valore che l’agricoltura rappresenta nell’economia e nel lavoro, si pensi alla cerealicoltura, ma anche al vino".

Gli fa eco il presidente della sezione Caccia, ambiente e territorio di Confagricoltura Toscana Simone Ciuffi: "Al di là dei pagamenti in ritardo dei ristori a fronte dei danni subiti, qui siamo di fronte a innumerevoli devastazioni e la trafila fatta di perizie e ristori Atc serve a poco, da una parte perché i risarcimenti sono minimali, dall’altra perché non si risolve il problema alla radice contrastando la proliferazione degli ungulati".


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