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Attualità sabato 28 novembre 2020 ore 11:18

Hospice, Ceccarelli "smuove le acque" in Regione

Occorre trovare una collocazione definitiva e consona al reparto. Così il capogruppo Pd chiede un concreto impegno anche all'assessore Bezzini



AREZZO — Si tratta di una struttura importante e fondamentale sia dal punto di vista medico che umano. L'Hospice è molto più di un reparto, si tratta di un ambiente che deve portare serenità ai pazienti oncologici, e non solo, attraverso le cure palliative che servono ad alleviare grandi sofferenze.

Un luogo che non può essere adeguato all'occorrenza ma necessità di stabilità.
L'emergenza sanitaria ha portato al secondo trasferimento dell'Hospice. Questo ha provocato molto fermento e indignazione tra gli aretini che adesso dicono basta. Ora bisogna trovare una collocazione definitiva e stabile.

Sulla vicenda interviene anche Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale. “Serve una soluzione definitiva. L'idea del presidente del Calcit di collocarlo nella palazzina del Pionta sembra una buona proposta, ne siano verificati costi e fattibilità”.

“Un paziente nella fase più avanzata della malattia ha bisogno di un team di specialisti che includa medici e infermieri – continua Ceccarelli - personale in grado di gestire i sintomi, migliorare la qualità della vita, sostenendo il malato e i suoi familiari. In questo percorso, gli hospice hanno un ruolo fondamentale. Parliamo di persone e quindi di famiglie che affrontano una situazione difficile, che hanno bisogno di certezza e che devono essere aiutate dal sistema sanitario.”

A tal proposito Vincenzo Ceccarelli ha attivato anche i canali istituzionali ed ha portato la questione sul tavolo regionale alla Sanità.

Ho già parlato con l’assessore Simone Bezzini. Ho chiesto che sia trovata al più presto una soluzione definitiva non legata ad emergenze e quindi suscettibile di continui cambiamenti. Ci sarà bisogno di un impegno concreto da parte di tutti i livelli istituzionali e dell’azienda sanitaria. Credo la riqualificazione delle strutture del Pionta, già di proprietà dell’Asl, rappresenti una scelta possibile. Però occorre certezza sui tempi” - conclude Ceccarelli.


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