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Attualità mercoledì 25 maggio 2016 ore 10:17

I circoli Acli spengono tutte le slot machines

L'ultimo circolo ad aver eliminato le macchinette è Pratantico. Mannelli: "Battaglia di civiltà che siamo orgogliosi di aver vinto con gli aclisti»



AREZZO — Le Acli della provincia di Arezzo bandiscono definitivamente il gioco d'azzardo. L'associazione si è recentemente impegnata in una campagna di sensibilizzazione e di lotta contro le dipendenze in cui, oltre a stringere un forte legame con la comunità di San Patrignano, ha dato espressione al proprio impegno sociale partendo dai territori e dai quarantatre circoli della città e delle vallate. Questi sono infatti centri di aggregazione e di socializzazione al servizio delle comunità locali attraverso varie iniziative ed attività, dunque le Acli hanno voluto farne luoghi ispirati ad una vocazione cristiana e civile in cui fosse escluso ogni tipo di gioco d'azzardo e slot machines

L'ultimo circolo ad aver definitivamente eliminato le proprie slot machines è stato quello di Pratantico che, dopo mesi di vicende legali contro la società proprietaria di tali macchine, ha ottenuto dall'avvocato il via libera a procedere al loro spegnimento. «Abbiamo ottenuto un grande successo - commenta Stefano Mannelli, presidente provinciale delle Acli - Ci congratuliamo con il circolo di Pratantico, in primis con il suo presidente Marco Sguerri, per la tenacia e la convinzione con cui ha trovato una soluzione definita al problema del gioco d'azzardo all'interno dei locali delle Acli che, ora, risultano completamente ripuliti dal rischio delle dipendenze. In nessun circolo sono più presenti slot machines: si tratta di una battaglia di civiltà che siamo orgogliosi di aver vinto insieme a tutti i nostri aclisti».

La prospettiva del facile guadagno legato al gioco d'azzardo vede sempre più persone cadere in un vortice di dipendenza e di indebitamento, provocando un dramma sociale che mina la stabilità e la serenità di tante famiglie. Con questa operazione, invece, le Acli di Arezzo hanno voluto lanciare un forte segnale ai loro seimiladuecento tesserati e all'intero territorio, con una scelta che ha sicuramente portato alla rinuncia di alcuni guadagni ma che ha fornito ad ogni circolo un volto più umano e più etico.


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