Attualità venerdì 11 ottobre 2024 ore 19:00
I Poti Pictures studios sono una realtà "mondiale"
Ad Arezzo il primo polo cinematografico interamente dedicato alla formazione e sperimentazione del set per persone con disabilità intellettive
AREZZO — Inaugurati oggi ad Arezzo, in via dei Cappuccini 2, i Poti Pictures Studios, il primo polo cinematografico interamente dedicato alla formazione e sperimentazione del set destinato a persone con disabilità intellettive e relazionali.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il Vice Sindaco, Lucia Tanti, Sua Eccellenza il Vescovo di Arezzo Monsignor Andrea Migliavacca, i partner di progetto Banca Tema, IKEA Firenze, l’attore Giovanni Calcagno, il Produttore Salvatore Lizzio, e gli attori della Poti Pictures, l’unica casa di produzione cinematografica al mondo, a carattere sociale finalizzata alla realizzazione di prodotti cinematografici.
Promosso da Poti Pictures,divisione cinematografica della Cooperativa Sociale Il Cenacolo, e realizzato grazie al contributo di IKEA Firenze, di FONDO DI BENEFICENZA INTESA SANPAOLO edi BANCA TEMA, i Poti Pictures Studios si pongono l’obiettivo di ridefinire la visione della disabilità e dell’inclusione sociale nel mondo del cinema, proseguendo l’impegno della storica casa cinematografica aretina attiva da quasi venti anni.
I Poti Pictures Studios non sono semplicemente uno spazio destinato alla formazione, ma un vero e proprio laboratorio di opportunità e sperimentazione: un luogo in cui la disabilità intellettiva e relazionale diventa una prospettiva attraverso la quale abbattere pregiudizi, creare nuovi immaginari e raccontare storie. Questo progetto, che trova le sue radici nel territorio aretino e nella tradizione culturale toscana, si propone di mostrare come professionalità ed esperienza possano farsi strumento di emancipazione e sviluppo sociale.
Poti Pictures, infatti, utilizza da quasi due decenni il linguaggio audiovisivo come veicolo di inclusione, superando le barriere imposte dalla disabilità e offrendo concrete opportunità di partecipazione sociale e professionale a persone spesso escluse da tali contesti. Attraverso la realizzazione di cortometraggi, videoclip e documentari, la Poti Pictures racconta storie, siano esse fantastiche o ispirate alla vita quotidiana, con uno stile unico e riconoscibile. Un approccio che trova la sua massima espressione anche nella Poti Pictures Academy, la scuola di cinema realizzata grazie al contributo di Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo, Comune di Arezzo, Consorzio Coob e Fondazione CR Firenze, dove l’intero percorso formativo stimola nei partecipanti impegno, autostima e autoefficacia. Un metodo innovativo validato scientificamente dall’Università degli Studi di Siena.
L’inaugurazione dei Poti Pictures Studios ha rappresentato un momento di grande condivisione con la cittadinanza un’occasione per far conoscere da vicino un progetto ambizioso, che mira a cambiare la percezione della disabilità nel cinema, promuovendo un nuovo paradigma di integrazione e innovazione culturale.
Durante l'evento inaugurale, sono stati presentati anche gli studenti attualmente iscritti alla Poti Pictures Academy, che nella primavera del prossimo anno realizzeranno un cortometraggio professionale. Questo progetto, che sarà presentato in festival cinematografici ed eventi pubblici, metterà in evidenza il potenziale creativo e le competenze tecniche sviluppate dalla collaborazione tra allievi e professionisti del settore. L’obiettivo resta quello di promuovere un’inclusione autentica e di alta qualità, che rafforzi la consapevolezza delle capacità e delle potenzialità individuali.
Le dichiarazioni
Massimo Paoletti, Presidente Cooperativa ‘Il Cenacolo’: "La Poti Pictures, divisione cinematografica della cooperativa sociale Il Cenacolo, è la prima casa di produzione cinematografica sociale al mondo. Questo laboratorio, nato oltre dieci anni fa, rappresenta un nuovo umanesimo culturale, basato sul presupposto che ogni persona ha una bellezza unica da raccontare e una visione originale del mondo. L’ambizione è di proporsi come modello a livello nazionale per lo sviluppo del binomio cinema-disabilità, sfidando gli stereotipi esistenti e trasformando la percezione della società nei confronti delle persone con disabilità"
Daniele Bonarini, regista e ideatore della Poti Pictures: “Alla soglia dei 20 anni di attività, siamo particolarmente felici ed emozionati per questo importante traguardo. Gli Studios, a lungo immaginati e pensati nelle nostre fantasie, prendono finalmente vita. Ci siamo spesso interrogati su come potevamo continuare a dare spazio agli attori formati presso la Poti Pictures Academy, a come strutturare tutte le conoscenze e le relazioni che in questi anni abbiamo instaurato con il mondo del cinema e su come potevamo amplificare quel bisogno grande che c’è di dare voce e dignità alle persone con disabilità nel mondo della comunicazione mainstream. I Poti Pictures Studios, vogliono essere tutto questo e ringrazio quanti hanno creduto e sostenuto quella che, fino a poco tempo fa, sembrava essere l’ennesima follia di pochi sognatori”.
Lucia Tanti, Vice Sindaco del Comune di Arezzo: “Siamo molto orgogliosi che il Comune di Arezzo fin dall’inizio abbia sostenuto la sfida di dare vita ad una Academy che ha come obiettivo la formazione di persone con disabilità intellettiva nel settore cinematografico. Grazie alla Poti la città di Arezzo è la prima al mondo ad essere sede di una casa cinematografica sociale e polo formativo in questo settore. Questo dimostra una modalità nuova di approcciarsi alle diverse abilità lasciando da parte ogni atteggiamento buonista e assistenziale, valorizzando invece i talenti che ognuno di noi può esprimere. La Poti quindi non è soltanto una esperienza nell’ambito delle diverse abilità, ma è proprio un paradigma nuovo di approccio e sensibilità”.
L’attrice Claudia Gerini, madrina della ‘Poti Pictures Academy’: “Sono particolarmente orgogliosa e felice per questo evento, molto rivoluzionario e importante: gli Studios della Poti Pictures, grazie al sogno di pochi ma alla generosità di tanti, diventa realtà. Gli Studios saranno un luogo di confronto e sperimentazione dove le disabilità intellettive e relazionali verranno messe in prospettiva per abbattere pregiudizi e nuovi immaginari, nuove storie. Un progetto bello, rivoluzionario, importantissimo”.
Salvatore Lizzio, produttore di Revok Film: “La collaborazione con Poti Pictures nasce dalla forte convinzione mia e della mia società, Revok, di avere uno spazio creativo dedicato a persone con disabilità, rappresentando un passo concreto verso una maggiore inclusività e diversificazione nel settore cinematografico. Questa partnership mira ad abbattere le barriere che da sempre limitano l'accesso al mondo dello spettacolo, offrendo opportunità a talenti che, senza una formazione adeguata e l'esperienza necessaria, avrebbero difficoltà a farsi spazio in questo ambito. Gli Studios rappresentano un ulteriore avanzamento rispetto al lavoro svolto fino ad oggi: l'obiettivo è creare un ambiente dove possano nascere nuovi attori e nuove storie, non solo per il grande schermo, ma per tutte le forme di narrazione visiva”.
Lucia Verdi, responsabile sviluppo zona Arezzo - Banca Tema:” In qualità di banca di credito cooperativo locale, ci impegniamo a promuovere lo sviluppo delle nostre comunità, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto il profilo sociale. Si può dire che Banca Tema e Poti Pictures abbiano la stessa missione: migliorare le condizioni di vita della collettività e accrescere il bene comune. Una sinergia tra due realtà che genera benefici concreti, favorendo l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone che con la loro disabilità creano nuove abilità”.
Giovanni Calcagno, attore: “Il percorso di formazione con gli attori e con le attrici della Poti Pictures può permettere ad ogni artista che fa questo di mestiere di recuperare e ritrovare il senso e le funzioni che forse stanno alla base dell’arte dell’attore. Attraverso lo scambio e la ricerca comune possiamo toccare con mano ciò che può rendere le nostre società degli ambienti pacifici dove ogni essere umano possa sviluppare le proprie sensibilità”.
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