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Attualità lunedì 08 agosto 2016 ore 15:56
"Il futuro della banca si decide ora"
Maria Agueci, responsabile Fisac Cgil Nuova Banca Etruria: "Tutti facciano sentire la loro voce. Non sia solo una gara al massimo rialzo"
AREZZO — Lo stop alla gara per la vendita delle quattro good banks, e l'attesa per quella nuova, provocano numerose reazioni anche nel mondo sindacale. L'appello è di Maria Agueci, responsabile Fisac Cgil Nuova Banca Etruria.
"Otto mesi. Tanti ne sono passati dall’invito alla manifestazione d’interesse per l’acquisto delle quattro nuove banche Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Etruria, Banca Marche e Cassa di Risparmio di Chieti. E siamo tornati alla casella di partenza. Un esito che non può non preoccupare ma che, comunque, apre nuove opportunità per superare quei problemi che hanno probabilmente determinato la decisione di respingere le offerte pervenute. Un no grazie con una motivazione principale: offerta troppo bassa.
In questi otto mesi le quattro banche si sono riprese. Banca Etruria - dice Agueci - ha ottenuto risultati significativi con un impegno straordinario, sia dal punto di vista professionale che morale, di tutti i dipendenti che continuano a lavorare in una situazione di evidente disagio per un passato che non si chiude e un futuro che non si apre.
Le prossime settimane saranno decisive anche perché è ben difficile pensare ad un secondo “no grazie”. Allora diventa fondamentale la condivisione di un metodo: il futuro delle quattro banche non può essere affidato ad un’inaccettabile e semplicistica gara al massimo rialzo. Le quattro banche - sottolinea la sindacalista - sono architravi dei sistemi economici locali, sono un patrimonio economico e occupazionale di una larga parte dell’Italia Centrale, sono purtroppo diventate anche una cartina di tornasole del sistema bancario nazionale. L’esito della loro vicenda influenzerà la percezione dei risparmiatori e degli investitori italiani ed esteri su tutto il sistema.
Allora è necessario che sindacati, istituzioni e categorie economiche condividano obiettivi e mettano in atto strategie condivise che rendano indiscutibilmente evidente che siamo di fronte a scelte che condizioneranno pesantemente e a lungo il futuro di molte comunità locali. Gli obiettivi sono quelli sui quali la Fisac Cgil insiste fin dall’inizio di questa vicenda. Quindi una soluzione strutturale che definisca assetti proprietari e societari stabili e duraturi - continua Agueci - che consolidi il risanamento e il rilancio in atto; che garantisca ai territori partner altamente professionali e attenti ai progetti di sviluppo locale; che metta al centro l’occupazione e il lavoro. E non parliamo soltanto dei dipendenti diretti degli istituti e di quelli indiretti. Ma pensiamo anche a quelli delle imprese artigiane, commerciali e industriali che hanno bisogno, per superare questa fase di lunghissima crisi, di partner per il credito.
La posta è in gioco è altissima. Al tavolo non ci possono essere soltanto i sindacati. E’ necessario che le istituzioni locali, le Regioni interessate, i parlamentari di questi collegi intensifichino il loro impegno non solo sul versante dei risparmiatori ma anche su quello del futuro di Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Etruria, Banca Marche e Cassa di Risparmio di Chieti. Siamo consapevoli del difficilissimo compito di chi è stato chiamato a decidere su proposte e offerte e quindi sul futuro delle quattro banche. Siamo altrettanto consapevoli che se le comunità locali e i loro rappresentanti non faranno sentire la loro voce in modo convinto e pesante, la bilancia dei criteri decisionali si sposterà decisamente solo verso il lato quantitativo dell’offerta economica. E i temi cari a noi tutti (sviluppo locale, occupazione, rilancio dell’economia) avranno il peso di una piuma. Adesso, e quindi all’indomani di Ferragosto, è il momento di agire. Proteste e lagnanze a cose fatte saranno inutili e perfino dannose" conclude l'Agueci.
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