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Attualità mercoledì 29 giugno 2022 ore 16:15
Ecco il museo dell'oro, qui la maestria aretina
Dopo un lungo percorso l'apertura ufficiale. Il Palazzo di Fraternita ospita la mostra permanente. Lancio con un albo speciale di Diabolik
AREZZO — Quello celebrato questa mattina è un traguardo decisamente importante per la città di Arezzo che annuncia, ufficialmente, l'apertura del Museo dell’oro nella rinomata sede del Palazzo di Fraternita, grazie alla collaborazione continua della Regione Toscana che ha appositamente messo a disposizione la Collezione “Oro d’Autore” di sua proprietà, e alla sinergia tra Comune di Arezzo, Camera di Commercio, Fondazione Guido d’Arezzo e Arezzo Fiere e Congressi. Il lancio con un albo speciale di Diabolik dedicato proprio ad un colpo nel museo dell'oro. Il taglio del nastro domani alle 18 e sarà visitabile dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 19.
"L’inaugurazione del Museo dell’oro, fortemente voluto dalla Regione Toscana, consentirà a tutti di apprezzare la collezione Oro d’Autore, di proprietà della Regione Toscana dal 2019 – ha sottolineato il presidente della Regione, Eugenio Giani - Questo museo arricchisce l’offerta culturale di Arezzo e dà spazio, valore e rilancio a una grande tradizione artigiana aretina che ha accompagnato la vita della città nei millenni, fin dalla civiltà etrusca".
“Arte, storia, economia, tutto questo rappresenta l'oro per la nostra città – ha aggiunto il sindaco Alessandro Ghinelli.- La tradizione manifatturiera che ci caratterizza ha origini antichissime e preziose, diventate anima di un presente che è eccellenza, qualità, design. In questo percorso millenario si è consolidata la nostra identità in tutte le sue anime, e il Museo dell'oro perfettamente interpreta, racconta e racchiude in sé il nostro cammino fino ad oggi”.
“Arezzo può essere considerata la capitale italiana dell'oreficeria e della gioielleria – ha fatto eco il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena, Massimo Guasconi - sono infatti oltre 1200 le aziende attive nel territorio provinciale, concentrate soprattutto nel capoluogo, ed oltre 7.600 gli addetti diretti ai quali vanno sommati gli occupati dell'indotto”.
Unire la tradizione orafa aretina all’originalità dell’arte contemporanea, con lo scopo di dare nuova linfa a un settore imprenditoriale icona della città di Arezzo, questo il leit motiv che nel 1988 mosse l’idea di Oro d’Autore: Materiali e progetti per una nuova collezione orafa, ad oggi protagonista assoluto del Museo dell’oro.
Una collezione unica nel suo genere che ha saputo negli anni attrarre l’interesse di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, e la curiosità artistica di nomi di rilevanza internazionale come Lynda Benglis, Mario Botta, Dan Friedman, Milton Glaser, Michael Graves, Marya Kazoun, Marta Minujin, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Ettore Sottsass jr, Guido Venturini e molti altri arrivando a coinvolgere anche il mondo della moda.
L’apertura del Museo dell’oro è quindi il punto di arrivo di un percorso pluriennale, portato avanti con determinazione.
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