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Cronaca venerdì 22 aprile 2022 ore 18:40

Impianto chiuso e sequestrato dai carabinieri

Immagini dall'alto dell'impianto sequestrato

Operazione di polizia giudiziaria della Procura. Si tratta di un'attività aretina di raccolta e recupero di rifiuti edili. Due persone denunciate



AREZZO — Nei giorni scorsi i carabinieri della sezione polizia giudiziaria della Procura di Arezzo hanno scoperto e sequestrato un impianto destinato alla raccolta e al recupero di rifiuti edili e una unità locale di una ditta aretina specializzata in lavori edili e stradali.

Stando a quanto riferisce una nota della Procura "nell’impianto erano in corso modifiche sostanziali in assenza dei necessari titoli edilizi ed ambientali mentre l’unità locale oltre a risultare sprovvista dell’autorizzazione alle emissioni diffuse in atmosfera, del piano di gestione delle acque meteoriche contaminate e della valutazione previsionale dell’impatto acustico, disperdeva in modo diffuso e incontrollato reflui sul suolo".

Il titolare della ditta individuale e un professionista incaricato della predisposizione del titolo edilizio sono stati denunciati per vari reati di falso. "In particolare - dicono ancora gli inquirenti - il tecnico in questione aveva asseverato una nuova unità locale da adibire a servizio della ditta individuale ma anche dell’impianto di gestione dei rifiuti con una semplice Cila bypassando, mediante attestazioni false, la normativa posta a tutela dell’ambiente".

Inoltre, stando a quanto rilevato dalle indagini "ciò che apparentemente era stato descritto come un deposito merci o spazio espositivo sarebbe invece risultato un ampliamento illecito a beneficio della società e della ditta individuale in questione. Nell’area in oggetto sono stati rinvenuti materiali inerti con certificazioni non corrispondente all’effettivo luogo di origine degli stessi".

L'impianto durante il sequestro è stato oggetto di opere e lavori, sotto il controllo della Procura e di Arpat, "attraverso i quali lo stesso è stato ricondotto a liceità, mentre l’Unità locale è al momento interrotta e sulla stessa dovranno essere svolti accertamenti tecnici finalizzati a determinare l’impatto sulle matrici ambientali determinato dalla mancata raccolta e gestione delle acque meteoriche contaminate e a riscontrare l’effettiva origine degli inerti ivi stoccati".


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