Politica giovedì 31 ottobre 2024 ore 17:15
In Consiglio comunale le interrogazioni
Minuto di silenzio in memoria della psicoterapeuta Tonina Michela Tanda. La chiusura della strada di Pieve a Ranco. I lavori in via Romana e via Filzi
AREZZO — Dopo un minuto di silenzio in memoria della psicoterapeuta del servizio sanitario pubblico Tonina Michela Tanda, scomparsa lo scorso 4 ottobre, richiesto dal consigliere comunale Michele Menchetti, il sindaco Alessandro Ghinelli ha presentato la riproduzione del disegno di Giorgio Vasari esposto in originale all’attuale mostra aretina, conservato al Metropolitan Museum di New York, riproduzione donata a tutti i consiglieri comunali, “a dimostrazione delle relazioni che l’amministrazione comunale ha tessuto negli ultimi anni con le principali istituzioni museali internazionali”.
La prima interrogazione è stata presentata dalla consigliera comunale Valentina Sileno: “la notte del 24 ottobre si è verificato il crollo di un’abitazione all’altezza di Pieve a Ranco e numerose persone, compresi i residenti della frazione di Molin Nuovo, sono rimaste isolate. L’abitazione era già fatiscente e pericolante. In seguito al crollo è stata emessa un’ordinanza che prevede la chiusura del tratto di strada che collega Pieve a Ranco alla frazione Le Ville di Monterchi. Chiediamo quando verrà riaperto e quali azioni sono state intraprese dall’amministrazione comunale per mettere in sicurezza l’abitazione oggetto del crollo”.
“È stata emessa – ha ricordato il sindaco Alessandro Ghinelli – un’ordinanza urgente per la demolizione dell’edificio in questione la cui scadenza è fissata per domani. Se i proprietari non ottempereranno, sarà cura dell’amministrazione procedere in tal senso, rivalendosi poi per le spese affrontate. Sul fondo stradale non sono previsti a oggi interventi ma cercheremo di sopperire con una prossima specifica previsione”.
Michele Menchetti: “nella newsletter del 28 agosto 2024 trasmessa dal servizio personale a tutti i dipendenti del Comune, si fa riferimento al comportamento degli stessi quando utilizzano i social media personali: dalla modalità di espressione delle proprie opinioni alla cautela nel dare giudizi sull’amministrazione, dai commenti che possono nuocere all’immagine del Comune all’attenzione da porre nelle conversazioni sulle piattaforme digitali. Personalmente ritengo che si tratti di un’ingerenza nella vita privata dei dipendenti stessi, del tutto inutile e inopportuna, dal momento che tutti usiamo i social media e siamo maggiorenni. Così come sappiamo che ci sono responsabilità civili e penali legate a eventuali post o messaggi ad esempio diffamatori. Con questa comunicazione l’amministrazione comunale si è spinta oltre volendo stabilire, in luogo delle lavoratrici e dei lavoratori, cosa possano o non possano scrivere sui loro profili. Emerge soprattutto che non devono criticare l’operato dell’amministrazione comunale, con buona pace del diritto di critica, della libertà di pensiero e di espressione e della libertà sindacale. I dipendenti del Comune sono lavoratori a servizio della comunità aretina e non per il sindaco o per la sua giunta e saranno lì a fare il loro mestiere anche dopo di voi. Quale fine avete voluto raggiungere con questa comunicazione, se non quello di intimorire con paventate azioni disciplinari quei dipendenti che potrebbero criticarvi? Chi stabilisce cos’è ritenuto offensivo o lesivo dell’azione politico-amministrativa? Chi è l’autorità che determina cosa è lecito scrivere e cosa invece deve essere sanzionato con un procedimento disciplinare a carico del dipendente? Da chi è stata autorizzata la divulgazione della newsletter? Il segretario generale, in qualità di garante della legittimità degli atti, ne è stato informato preliminarmente”?
“Da ex dipendente comunale per quasi 40 anni – ha ricordato l’assessore Giovanna Carlettini – non sono certo la persona che vuole intimidire quelli che sono stati per tanto tempo i miei colleghi. Credo poi che la newsletter sia un utile strumento di comunicazione interna, è un condensato di notizie che beneficiano così di una diffusione capillare e generalizzata e che ricorda ai dipendenti uno spettro di diritti a 360 gradi e ovviamente anche i loro doveri e il comportamento al quale devono attenersi. L’utilizzo, a tale proposito, dei social media è disciplinato nel codice nazionale in alcuni specifici articoli. Tale regolamentazione non è frutto, dunque, della politica del sindaco di Arezzo o della sottoscritta ma di una scelta nazionale valida erga omnes per i dipendenti pubblici di tutta Italia di ogni comparto. Spiace che questa forma di comunicazione sia stata giudicata così e non nel suo intento divulgativo da me citato. La newsletter, infine, non è il prodotto del dispositivo di un provvedimento e non soggiace alle forme pubblicistiche proprie degli atti amministrativi ma è uno strumento di cui si avvale l’ufficio personale”.
Andrea Gallorini ha chiesto al sindaco di adoperarsi “affinché venga apposta sulla facciata del palazzo di via Mazzini 60 una targa che ricordi che quella è stata la casa natale di Giorgio Vasari. La famiglia vi viveva da sempre e lo stesso artista la usò come dimora abituale fino al 1541, anno in cui acquistò la casa posta nell’attuale via XX Settembre, oggi sede del museo statale”.
“Procederemo nel più rapito tempo possibile – ha replicato il sindaco Alessandro Ghinelli – possibilmente entro l’anno”.
Francesco Romizi: “alla luce dei contenuti della legge di bilancio in discussione in Parlamento e della riduzione significativa delle spese richiesta ai Comuni soprattutto su materie come sicurezza scolastica, risparmio energetico, protezione del territorio e riduzione del disagio sociale, chiedo quali azioni s’intendono intraprendere per rappresentare nelle sedi opportune il dissenso verso le disposizioni contenute nella proposta di legge per tutelare l’autonomia e la capacità finanziaria del Comune, se verrà sollecitata, tramite l’Anci, un’assemblea nazionale allo scopo di sostenere modifiche significative, in che modo il Comune prevede di fronteggiare le conseguenze di questa manovra sui servizi locali e sui diritti dei cittadini e se sono allo studio misure per minimizzare l’impatto negativo del bilancio nazionale”.
L’assessore Alberto Merelli: “la situazione è articolata, già la ‘finanziaria 2024’ aveva stabilito per le amministrazioni locali una riduzione del fondo di solidarietà per una quota di circa 500.000 euro mentre adesso è contemplata una contrazione delle risorse di parte corrente. C’è però da dire che in questi anni, ed è successo per tutti i Comuni italiani, si è registrato un aumento importante delle risorse per gli investimenti. Quindi possiamo citare anche questa situazione favorevole che ha permesso di ridurre mutui e indebitamento. La stesura di una legge di bilancio deve avere un obiettivo chiaro e costituzionalmente previsto all’articolo 81: equilibrio e sostenibilità. È dunque concetto acquisito che se aggiungiamo risorse in un settore dobbiamo toglierle da un altro e qualche sacrificio è nell’ordine delle cose. Non so cosà otterrà Anci da eventuali interlocuzione e negoziazione. A Torino, a fine mese, quando accompagnerò il sindaco all’assemblea nazionale cercherò di capirlo”.
Aggiornamenti sui lavori in via Romana sono stati chiesti da Alessandro Caneschi: “le opere stanno causando seri problemi ai residenti, alle attività commerciali e in generale a chi si deve muovere sia in uscita dalla città che in entrata. Da alcuni anni è stata avanzata la proposta che, in occasione delle festività natalizie e al pari di altre rotatorie, anche in quella di via Romana vengano posizionate installazioni luminose. I lavori sono in linea con il cronoprogramma? Sono previste iniziative promosse dal Comune durante il periodo natalizio che promuovano e supportino le attività presenti a oggi penalizzate?”
L’assessore Marco Sacchetti: “si tratta innanzitutto di lavori assolutamente necessari e lo dimostra quanto sta accadendo in Italia e in Europa. È altrettanto chiaro che quando si realizzano opere pubbliche alcuni disagi sono all’ordine del giorno ma garantire la resilienza idraulica del territorio è inderogabile. Le opere s’interromperanno a dicembre perché è giusto tenere conto di esigenze come quelle del commercio, verrà riaperta anche una parte della viabilità, dopo di che riprenderanno a gennaio mentre la loro conclusione è fissata a fine aprile 2025”.
“Non ci sarà un’installazione specifica nella rotatoria – ha aggiunto l’assessore Simone Chierici – durante le feste ma è previsto un intervento economico, grazie alla variazione di bilancio che il Consiglio Comunale andrà a discutere durante questa seduta, per agevolare proprio l’abbellimento di via Romana con luminarie natalizie”.
Giovanni Donati ha chiesto se l’amministrazione comunale intenda intervenire sulla strada comunale di Gragnone. “In prossimità dell’ex scuola elementare ci sono le transenne da anni a causa di un cedimento del muro di sostegno della strada stessa. Nei mesi scorsi sono iniziati i lavori ma ancora non sono conclusi e il materiale per eseguirli è accatastato lungo la carreggiata. Sempre da anni è presente un cedimento in prossimità dell’edicola votiva, subito dopo l’abitato, coperto con una piastra metallica, causato con molta probabilità dal transito di un mezzo pesante. La strada comunale di Gragnone è utilizzata da chi vuole raggiungere il parco di Lignano”.
L’assessore Alessandro Casi: “i lavori sul tratto stradale hanno proceduto in corrispondenza di quelli finalizzati alla riduzione del rischio idraulico che la Regione sta realizzando. M’informerò sui motivi dell’attuale interruzione, magari dovuta al recente periodo di pioggia. Per l’edicola credo che dovremo capire bene l’entità di una fognatura che abbiamo scoperto nei pressi”.
Alessandro Caneschi ha chiesto aggiornamenti sull’imminente ripresa dei lavori al cantiere di via Filzi preannunciata dall’assessore Sacchetti. Quest’ultimo ha replicato che “il Comune in questi giorni ha ricevuto una lettera ufficiale della banca, che comunica la sostituzione del soggetto mandatario e una proposta di addendum al contratto di leasing. Da qui procederà l’attività degli uffici che analizzeranno gli aspetti tecnici, legali ed economico-finanziari, propedeutica a fornire una risposta al soggetto privato”.
Giovanni Donati ha chiesto quali interventi siano stati eseguiti per risolvere il problema del deflusso delle acque meteoriche all’altezza del nuovo sottopasso in zona Baldaccio. “Il 28 marzo 2023 in commissione lavori pubblici, alla presenza degli assessori Casi e Sacchetti e dei tecnici del Comune chiedemmo specifici chiarimenti sul sistema fognario e ci venne risposto che le verifiche erano state tutte effettuate. Per l’allagamento del sottopasso l’assessore Sacchetti si è assunto ogni responsabilità e ha annunciato che sarebbe intervenuto”.
L’assessore Marco Sacchetti: “ho a disposizione una relazione del direttore dei lavori e del responsabile unico del procedimento. La struttura tecnica conclude la sua diagnosi ricordando innanzitutto che l’opera è stata realizzata nel rispetto del progetto e che le criticità sopravvenute in occasione della circostanza citata dall’interrogante non sono frutto di carenze strutturali ma di circostanze specifiche. Il ristagno è stato infatti determinato dalla occasionale presenza di residui di cantiere nel pozzetto di scarico che ha reso difficoltoso il deflusso. La chiusura del cantiere dovrebbe impedire il ripetersi di tale circostanza. A conclusione dei lavori non mancherà comunque un’ultima verifica idraulica”.
Anche il sindaco Alessandro Ghinelli ha voluto precisare alcuni aspetti tecnici legati a tombini, caditoie e feritoie che nell’occasione non sono stati in grado di fare confluire correttamente l’acqua nel sistema fognario. “Mi preme però ricordare che i sistemi fognari urbani sono dimensionati non sui casi critici più estremi ma su quelli temporalmente più ravvicinati. In sostanza si ammette che le fognature possano provocare un allagamento non ogni 200 ma ogni 20 o 30 anni. Non a caso, arrivato alla mia età, di eventi del genere ne ho visto molti. E aggiungo: li dobbiamo accettare. Perché il danno di un allagamento dovrà sempre essere messo a confronto con il maggiore costo da sostenere per impedirlo, realizzando sistemi fognari più consistenti ma anche eccessivamente impegnativi da un punto di vista economico. Se ogni tanto una fogna va in pressione e allaga una strada è da ritenersi accettabile nella vita di una collettività”.
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