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Attualità giovedì 05 gennaio 2017 ore 09:32
"Iter rapido per il futuro delle good bank"
Un gruppo di parlamentari, tra cui Marco Donati e Donella Mattesini, ha scritto al ministro Padoan. "La riapertura dei termini si concluda presto"
AREZZO — Marco Donati e Donella Mattesini, parlamentari aretini, scrivono insieme ad altri colleghi (Piergiorgio Carrescia, Alessia Morani, Mario Morgoni, Paolo Petrini, Emanuele Lodolini, Anna Ascani e Walter Verini) al ministro Padoan per il futuro delle good bank:
"È ormai di dominio pubblico che la Direzione concorrenza della Comunità Europea ha chiesto che la proprietà di tre delle quattro banche risolte (Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova CariChieti) sottoponga ai Soggetti che avevano fatto proposte di acquisto nella prima fase del processo di cessione le condizioni con le quali si sta concludendo la vendita delle Good Bank. Preso atto che il passaggio si rende necessario al fine di assicurare che il processo di cessione rispetti i criteri della concorrenza, le scriviamo per sottoporre alla sua attenzione la necessità che questa doverosa riapertura dei termini si concluda rapidamente così da assicurare al più presto un futuro ai tre istituti di credito.
Parliamo di Banche più piccole rispetto ad altre che l’Italia, proprio in questi giorni, è impegnata a salvare – aggiungono i parlamentari del Partito democratico – ma che, sommate, rappresentano attraverso dipendenti, fornitori e clienti, migliaia di persone. Cogliamo l’occasione per ricordare che in queste realtà vi sono eccellenze imprenditoriali che rappresentano un elemento distintivo a livello europeo e volano per la crescita di un intero territorio. Sarebbe arduo convincere l’opinione pubblica, ancor più dopo la vicenda del difforme trattamento dei subordinatisti, che non vi sia una volontà o una responsabilità discriminatoria fra economie e territori addirittura contigui. Le chiediamo quindi di intervenire, con tutta la sua autorevolezza – concludono i deputati e i senatori del Pd – affinché l’iter prospettato giunga a una rapida conclusione così da far fede ai presupposti di continuità dichiarati dal Governo all’indomani della Risoluzione del novembre 2015».
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