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Attualità mercoledì 28 dicembre 2016 ore 16:44

"Le risposte che ci aspettiamo dal Governo"

Enrico Rossi, presidente Regione Toscana

Sul caso Banca Etruria - Monte dei Paschi interviene anche il presidente della Toscana Enrico Rossi. "E' vero che l'ad di Mps prende 1,4 milioni?"



AREZZO — "Per Mps e Banca Etruria e Popolari si sono usati due pesi e due misure".

Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un post su Facebook nello stesso giorno in cui il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella denunciando la diversità di trattamento riservato agli gli obbligazionisti di Banca Etruria rispetto agli investitori di Mps.

"Ha ragione il vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana - dice Rossi riferendosi a quanto affermato dall'alto prelato nel giorno di Natale - Non ci possono essere due pesi e due misure per gli obbligazionisti di Banca Etruria e per quelli di Mps. La tutela del risparmio, come recita l''articolo 47 della Costituzione, deve valere per tutti. Non solo per i 40mila risparmiatori del Monte dei Paschi, cui vennero vendute 2,1 miliardi di obbligazioni subordinate per acquistare Antonveneta, ma anche per le decine di migliaia di obbligazionisti subordinati delle banche venete e dei quattro istituti falliti dell'Italia centrale, tra cui Banca Etruria, che aspettano ancora i rimborsi. 

Cosa diciamo a quei cittadini che nelle obbligazioni subordinate hanno investito gran parte dei loro risparmi? Che lo Stato non poteva intervenire? Eppure lo ha fatto, seppur con grande ritardo, nel caso di Mps. Io mi chiedo - continua il presidente della Toscana -  anche un'altra cosa: qualcuno pagherà per quello che è accaduto? E ora che lo Stato diventa azionista di maggioranza assoluta, possono restare alla guida della banca più antica del mondo persone legate alle gestioni passate?". 

Rossi torna anche a chiedere, come più volte in passato, i nomi delle prime cento società che hanno avuto "prestiti facili per almeno 15 miliardi e che ora non li restituiscono". "Aspettiamo risposte. Ma insisteremo. Ricordo - dice il governatore - che a Berlusconi si rivolsero insistentemente 10 domande. Sarebbe carino che la stampa ne rivolgesse tre o quattro sulla vicenda Mps ai vertici della banca e soprattutto al governo visto che si stanno usando i soldi di tutti gli italiani".

E pone, infine, un'altra domanda, e cioè "se sia vero, come da comunicato della banca, che il compenso di Marco Morelli, ad del Monte dei Paschi, sia di 1,4 milioni? E se, dopo l'ingresso dello Stato con i nostri soldi, debba restare al suo posto con lo stesso esoso stipendio milionario, avendo anche fallito la ricapitalizzazione con fondi privati. Io - conclude Rossi - credo di no. Vorremmo risposte dal governo".


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