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"L'inclusione non è solo una parola"

​“Equestrian Inclusion” i risultati del progetto. Tanti "Arezzo è una città generosa che crede nella forza delle relazioni"



AREZZO — Presentati i risultati del progetto “Equestrian Inclusion”, iniziativa che ha avuto come obiettivo principale la creazione di un percorso formativo e inclusivo rivolto a educatori, ragazzi e famiglie, per promuovere il benessere psicofisico e la crescita personale attraverso l’interazione con il mondo equestre. Il progetto, promosso dall’Associazione Era, dall’Associazione Crescere e dalla Scuderia Pan con il patrocinio del Comune di Arezzo, è nato con l’intento di favorire l’inclusione sociale e lo sviluppo di competenze relazionali, emotive e motorie valorizzando il cavallo come mediatore educativo e terapeutico e ha dato vita a una rete di collaborazione tra enti, scuole e associazioni offrendo sostegno e opportunità a giovani e famiglie, in particolare a coloro che vivono situazioni di fragilità o disabilità.

Tre giornate ricche di esperienze all’Equestrian Center grazie al supporto organizzativo di Luca Conti, con formazione per educatori e famiglie, coinvolgimento delle scuole, laboratori, attività inclusive. Ecco le azioni più significative realizzate in quell’occasione: percorsi mirati per operatori e genitori, campagne informative rivolte agli istituti del territorio per promuovere la conoscenza delle attività equestri a fini educativi e terapeutici, realizzazione di momenti di animazione aperti a tutti, con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi con bisogni speciali. Un programma articolato, che ha contribuito a promuovere il benessere psicofisico attraverso il contatto con i cavalli, a sviluppare empatia, capacità relazionali e consapevolezza di sé, a rafforzare la rete territoriale tra scuola, associazioni e istituzioni e a diffondere la cultura dell’inclusione e del valore educativo dell’ambiente equestre.

“Progetti come Equestrian Inclusion – ha dichiarato il vicesindaco Lucia Tanti – dimostrano che l’inclusione non è solo una parola ma un percorso concreto fatto di esperienze, formazione e comunità. Arezzo è una città generosa che crede nella forza delle relazioni e nella capacità di ogni persona di contribuire al benessere collettivo. Ringrazio le associazioni Era, Crescere e la Scuderia Pan per aver costruito un’iniziativa che unisce educazione, sport e solidarietà, dando prova di un modello di sinergia territoriale capace di generare valore sociale e nuove prospettive di benessere. Sarà un caso ma il cavallo è il simbolo della città: se avessi dovuto scegliere io l’animale da cucire sullo stemma avrei optato proprio per questo. Rampante, con occhi che guardano lontano ma anche con i piedi ben piantati a terra”.

“Un progetto inclusivo – ha aggiunto Elisa Marcheselli, presidente dell’Associazione Era – che rappresenta una straordinaria opportunità di crescita psicosociale sia per le persone direttamente coinvolte sia per la comunità. Dal punto di vista psicosociale, il rapporto con il cavallo favorisce lo sviluppo dell’autostima, dell’autoregolazione emotiva e della fiducia in sé e negli altri. Inoltre, l’ambiente equestre, se ben strutturato, diventa un contesto di relazione, cooperazione e rispetto reciproco, dove le diversità non sono ostacoli ma risorse per la crescita collettiva. In questo senso, il progetto assume un valore sociale profondo: contribuisce a costruire comunità più accoglienti e consapevoli del potenziale di ogni individuo”.

“Un evento – ha sottolineato Faustina Bertollo, presidente dell’Associazione Crescere – che ha rappresentato non solo un’occasione di svago ma anche un importante passo verso l’inclusione, permettendo ai partecipanti di essere parte attiva in momenti ludici e ricreativi pensati per loro. Grazie a laboratori e attività equestri, i giovani coinvolti hanno potuto interagire con gli animali e tra di loro, creando legami e condividendo emozioni in un ambiente stimolante e accogliente. Questo ha avuto un forte impatto sulla comunità, lanciando un messaggio chiaro: la disabilità non deve essere un ostacolo, piuttosto un’opportunità per costruire ponti tra realtà diverse”.

“Equestrian Inclusion – ha commentato Sonia Fardelli presidente della Scuderia Pan – è stata un’importante occasione per promuovere tra la cittadinanza i benefici della riabilitazione equestre e del rapporto con il cavallo. L’obiettivo per il prossimo anno è di coinvolgere in questo importante momento di sport e inclusione ancora più scolaresche, sempre con un’attenzione particolare a bambini e ragazzi con disabilità”.

Il delegato provinciale del C.O.N.I. Alberto Melis: “non solo un’azione di supporto ma un progetto coinvolgente e un modo concreto di declinare uno dei valori principali dello sport: l’inclusione”.


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