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Attualità lunedì 26 aprile 2021 ore 15:37

Nascono le Uscar, unità dedicate alla riabilitazione

Interventi di riattivazione funzionale e assistenza fisioterapica per quei pazienti che risultano positivi al Covid o che comunque sono isolati



AREZZO — Una nuova unità per la Asl Toscana sud est. Si chiama Uscar ed è la divisione studiata per tutti quei pazienti che necessitano del fisioterapista ma che non possono spostarsi perché malati di Covid o isolati.

Da oltre un anno le Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, svolgono un lavoro fondamentale per contrastare la pandemia, intervenendo a domicilio su tutto il territorio dell’Asl Toscana sud est per seguire pazienti positivi che non devono ricorrere alle cure ospedaliere. 

Adesso al nome viene aggiunta la lettera R e nascono le Uscar, Unità speciali di continuità assistenziale riabilitativa, che si affiancheranno alle ormai consolidate Usca su tutto il territorio dell’Asl Toscana sud est. 

Le Uscar consentono di realizzare interventi di riattivazione funzionale e assistenza fisioterapica per quei pazienti che risultano positivi al Covid o sono comunque costretti a restare in isolamento nel proprio domicilio.

Il progetto è partito in via sperimentale dalla Valdelsa senese, andando incontro alla necessità di una persona in età avanzata dimessa a domicilio dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, positiva al Covid e segnalata per importante fragilità. 

“Il paziente , con un quadro clinico e funzionale già compromesso prima del Covid, è arrivato al domicilio anche con la necessità di recuperare rapidamente l’autonomia e la mobilità nel proprio ambiente – osserva Santi Centorrino, direttore dell’unità operativa professionale Riabilitazione funzionale dell’Alta Valdesa –. Abbiamo così valutato la possibilità di intervenire a domicilio e quell’esperienza ci ha consentito di dare vita allo sviluppo del progetto e verificarne la fattibilità”.

Sono le stesse Uscar che provvedono a segnalare la possibile necessità di un intervento di riattivazione funzionale a domicilio.
“A quel punto – precisa il dottor Santi Centorrino – viene definito il tipo di intervento, impostando il percorso che l’Uscar può compiere a domicilio oppure, in alcuni casi, anche da remoto, grazie alle piattaforme specifiche per la teleriabilitazione presenti su tutto il territorio aziendale”. 

Nelle abitazioni dei pazienti interviene solo personale adeguatamente formato e ovviamente munito di tutti i dispositivi di protezione personale già previsti per l’Usca.

"La figura del fisioterapista era già attiva nel reparto Covid per acuti, in pneumologia, nelle cure intermedie Covid, adesso anche a domicilio. Quest’ultimo passo è stato reso possibile dalla formazione degli operatori che abbiamo intrapreso già dall’anno scorso, con particolare riguardo alla sicurezza sul luogo di lavoro” - afferma Antonella Lorenzoni, dirigente delle Professioni sanitarie della riabilitazione del dipartimento delle Professioni tecnico sanitarie dell’Asl Tse.


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