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Attualità martedì 29 dicembre 2020 ore 12:10

"Norme attuali non adatte alla ripresa economica"

Il riferimento ai meccanismi delle banche viene fatto dal presidente di Confartigianato Ferrer Vannetti che chiede il massimo supporto alle aziende



AREZZO — Una lettera ufficiale che una gran parte della associazioni di categoria nazionali ha mandato congiuntamente e unanimemente alle Istituzioni europee per apportare al più presto delle semplificazioni e consentire le libertà maggiori nell’assegnazione dei crediti bancari. 

La sostiene anche Confartigianato Arezzo che dichiara tramite il suo presidente Ferrer Vannetti: “Le attuali norme in materia bancaria, pensate in un contesto completamente diverso da quello attuale e caratterizzate da un eccesso di automatismi, rischiano di compromettere irrimediabilmente le prospettive di recupero dell’economia anche aretina”. 

Secondo Vannetti, infatti, “è necessario procedere immediatamente ad alcune modifiche ed adattamenti temporanei, che consentano alle banche di offrire il massimo supporto all’economia reale per la tenuta del tessuto produttivo. Di fronte ad un’emergenza straordinaria come quella attuale, è indispensabile andare oltre gli schemi del passato e avere una capacità di visione che consenta di concentrare gli sforzi di tutti verso il comune obiettivo della ripresa”.

“L’eccezionale severità della crisi richiede di intervenire con tempestività e pragmatismo, attivando tutti gli strumenti necessari per limitare le conseguenze economiche e sociali – spiega ancora Vannetti – visto che il credito ha assunto e assume un ruolo sempre più cruciale per assicurare la necessaria liquidità alle imprese, imprese che, con le conseguenze della crisi da pandemia covid, sono di fatto private delle loro entrate e investite da shock imponenti sia dal lato della domanda sia da quello dell’approvvigionamento”.

“Ma non solo: altrettanto essenziale – approfondisce Vannetti - se non di più, sarà il supporto del credito nella fase successiva, per sostenere le imprese nel percorso di ripristino delle condizioni di economicità dei loro business, in condizioni di incertezza che rischiano di protrarsi per un lungo periodo”.

Secondo il presidente di Confartigianato Arezzo, "devono essere superate una serie di criticità nel quadro regolamentare bancario, per evitare che situazioni di temporanea difficoltà delle imprese si trasformino in crisi irreversibili e in una restrizione dell’offerta di credito che sarebbe esiziale nel contesto attuale: una corretta valorizzazione dei crediti è nell’interesse sia delle banche che delle imprese”.

Secondo Stefano Peruzzi, che è responsabile del credito di Confartigianato Arezzo, diventa allora “urgente intervenire sulle regole relative all’identificazione dei debitori come deteriorati, la cosiddetta definizione di default”. Dal punto di vista tecnico, dettaglia lo stesso Peruzzi, “Il combinato disposto di una norma restrittiva, come quella che limita a 90 giorni il periodo di ritardo di pagamento ammesso, con l’applicazione, da gennaio 2021, di nuove e più restrittive soglie per gli importi scaduti, che per la maggior parte delle piccole imprese è pari a 100 euro, nonché i nuovi criteri per il trattamento dei crediti ristrutturati, rischiano di determinare la classificazione a default di un numero ingentissimo di imprese, comunque sane. Per queste aziende diverrebbe impossibile l’accesso al credito, con quello che ne consegue in termini di prospettive di ripresa, anzi si vedrebbero revocare anche gli affidamenti su tutti gli istituti anche se classificati in bonis”.

“E’ indispensabile quindi evitare che - spiega ancora Peruzzi - alla classificazione di un credito come deteriorato, segua in tempi troppo stretti e predeterminati l’imposizione di coperture a carico delle banche fino all’annullamento del valore del credito, perché un approccio di questo tipo – che in generale induce le banche a restringere i criteri di concessione del credito – appare particolarmente dannoso in questo momento, in quanto introduce un incentivo a favore della cessione del credito al di fuori del circuito del mercato bancario regolamentato, mentre è necessario invece incoraggiare la banca ad accompagnare il cliente in un percorso di ristrutturazione”.


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