Attualità giovedì 05 novembre 2020 ore 14:05
Nove aretini intossicati dai funghi in 7 giorni
E' importante fare affidamento allo sportello micologico della Asl. Quali sono le specie "velenose". Chi è meglio che non li mangi
AREZZO — I casi di intossicazione da funghi dell'ultima settimana sono stati veramente tanti: ad Arezzo esattamente nove. Ed il trend è in aumento. Per questo, l'Ispettorato della Asl Toscana sud est ribadisce l'importanza di fare affidamento al servizio di sportello micologico che, ogni anno in questo periodo, l'Azienda mette a disposizione dei cittadini che raccolgono funghi.
Il monito diventa ancora più sentito in merito alle specie di funghi che al momento nella nostra macchia hanno preso il posto di porcini e ovoli, più facilmente individuabili e pregiati. Quelli che nascono in questo periodo, invece, sono molto meno conosciuti ai più e potrebbero mettere in difficoltà i cercatori, rischiando di raccoglierne di potenzialmente pericolosi per la salute.
Il servizio gratuito degli sportelli micologici, distribuiti su tutto il
territorio dell'Azienda sanitaria e attivi fino al 4 dicembre 2020, rilascia un
giudizio di commestibilità sui funghi raccolti, e vi si accede previo
appuntamento telefonico, come riportato nel sito della Sud Est, alla
pagina https://eur04.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.uslsudest.toscana.it%2Fguida-ai-servizi%2Fispettorato-micologico%2Fsportello-micologico&data=04%7C01%7C%7Cef86e3b6fc114cdbf47d08d881865aaa%7C84df9e7fe9f640afb435aaaaaaaaaaaa%7C1%7C0%7C637401761324262166%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C1000&sdata=D57%2BhUsErJ2NaWYvdB6ufc4DD2d7YElGxGhSHs4TDls%3D&reserved=0.
L’Ispettorato micologico, struttura del Dipartimento di Prevenzione, è composto
da tecnici della prevenzione con qualifica di micologo del Dipartimento delle
Professioni Tecnico Sanitarie della riabilitazione e della Prevenzione, che in
caso di accesso al Pronto soccorso per intossicazione, collaborano con i
sanitari cercando di risalire dai sintomi alla specie responsabile
dell’avvelenamento in modo che il medico possa velocemente applicare l’idonea
terapia prevista.
Il ricorso alle cure mediche avviene in particolare quando funghi commestibili,
come i porcini (Boletus edulis e relativo gruppo), vengono consumati in
abbondanza o in cattivo stato di conservazione (ammuffiti o con presenza di
larve).
Quindi, si raccomanda, ancora una volta, di consumarli solo quando sono in perfette condizioni, cuocerli bene e non mangiarne in quantità eccessive o a pasti ravvicinati.
E', infine, sempre consigliato di non somministrali mai a persone affette da patologie al sistema digerente, donne in stato di gravidanza, ai bambini e anziani.
I casi di avvelenamento sono provocati da
specie tossiche spesso scambiate per altre commestibili, tra queste il
prataiolo tossico (Agaricus xanthoderma), il fungo dell’olivo (Omphalotus
olearius), il falso ordinale (Entoloma sinuatum), il fungo bianco (Clitocybe
rivulosa), l'Amanita pantherina, mazze di tamburo tossiche (Macrolepiota
venerata), fino alla potenzialmente mortale Amanita phalloides.
Infine, è importante evitare qualsiasi consumazione di funghi non conosciuti o che
presentano caratteristiche diverse dal consueto aspetto, nel colore e
nell’odore, e di non affidarsi a presunti esperti.
Per ogni dubbio, i micologi sono disponibili a indicare anche modalità appropriate di preparazione e cottura dei funghi raccolti.
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