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Attualità mercoledì 15 marzo 2023 ore 18:30

Nuova vita per il Campo Lorentini, via il degrado

Affidato per 25 anni in gestione alla Fortis Arezzo. Scapecchi “il modello di trasparenza e partecipazione sui bandi pubblici si conferma vincente"



AREZZO — Novità per l’impianto sportivo di via Pisacane intitolato a Roberto Lorentini, il medico aretino morto a Bruxelles nei tragici episodi avvenuti allo stadio Heysel nel 1985, prima della finale di Coppa dei campioni tra Juventus e Liverpool.

Soddisfatto l’assessore Federico Scapecchi "abbiamo intrapreso una politica precisa di riqualificazione degli impianti che passa attraverso lo strumento dei bandi pubblici. Questi ultimi, a differenza delle proroghe gestionali che caratterizzavano il passato, garantiscono massima trasparenza e partecipazione, anche per le società neo-costituite. In questo modo, abbiamo aggiudicato già 9 impianti con un risvolto economico importante visto che i gestori garantiscono oltre un milione e 100.000 euro di investimenti complessivi. Il Comune d’altronde, ora più che mai in un momento storico in cui la struttura è orientata a rispettare norme e scadenze imposte dal Pnrr, non ha risorse umane per sopperire con tempestività alle esigenze delle strutture sportive. La nostra fortuna è che esiste un terreno fertile costituito dalle associazioni sportive aretine e tra queste, dopo una prima fase in cui e stato necessario integrare la documentazione e una successiva di interlocuzione, per il campo di Pescaiola è emersa la Fortis Arezzo con la sua proposta. Da lunedì scorso, questa società è ufficialmente l’aggiudicataria del campo per i prossimi 25 anni. Si occuperà dei lavori previsti dal bando per un totale di circa 200.000 euro. La presenza di Andrea Lorentini al mio fianco dimostra come le polemiche strumentali dei mesi scorsi, sull’incuria di un campo di cui veniva sottolineata la dedica al padre Roberto, non mi hanno scalfito nell’intento e nell’impegno. Le rispedisco anzi al mittente, dopo aver ricordato che le ho trovate umanamente offensive. Tutti gli impianti sportivi sono importanti, avere riservato una specifica conferenza stampa a questo non sminuisce gli altri, gestiti peraltro ottimamente: era proprio per mettere i puntini sulle I su una struttura diventata oggetto di una pretestuosa attenzione mediatica”.

Andrea Lorentini: “mi fa piacere essere arrivati a una soluzione anche perché, al di là del legame con mio padre, abito a Pescaiola e passo da lì ogni giorno. Auspicavo da tempo una svolta, finalmente ci siamo arrivati e in virtù del ruolo che ricopro nell’associazione che riunisce i parenti delle vittime dell’Heysel mi dichiaro fin da ora sono disponibile a collaborare a iniziative dedicate a mio padre. Sono inoltre contento che anche il campo dedicato a Giusy Conti, la seconda vittima aretina di Bruxelles, sia tornato a una nuova vita”.

Francesco Martoglio, presidente della Fortis Arezzo: “la società è nata nel 2014, la prima squadra attualmente gioca in terza categoria ma siamo cresciuti anche come numero di squadre giovanili. Ci mancava una ‘casa’ ma domattina avremo le chiavi dell’impianto. La struttura ha dimensioni importanti e non ci tireremo indietro con i lavori perche vorremmo giocarvi fin dalla prossima stagione”.

Alberto Melis, delegato provinciale del Coni: “segnalo che si concretizza il recupero di uno spazio in un quartiere molto popoloso e questo potrebbe costituire il primo segnale del rilancio complessivo di una zona dalle enormi potenzialità come centro di attrazione per la salute e il benessere della persona”.

Il delegato della Figc Franco Petrucci: “rilevo con piacere che il campo è stato assegnato a una realtà con un bel settore giovanile, cosa non scontata perché una società che partecipa a una terza categoria, in genere si limita a questo. Fortis Arezzo rappresenta una positiva eccezione”.

Tutti hanno sottolineato come sia traguardo comune il recupero della memoria di Roberto Lorentini anche tramite la valorizzazione della dedica che campeggia per questo campo: “il suo nome deve suscitare emozione per i valori che ha rappresentato con il suo gesto eroico compiuto a Bruxelles prima di perdere la vita”.

A Roberto Lorentini, da alcune settimane, è dedicata anche un’aula del liceo scientifico aretino, la scuola che aveva frequentato prima d’intraprendere l’università di medicina.


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