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Attualità giovedì 18 maggio 2023 ore 19:25

Le ceramiche aretine nuove protagoniste al museo

All'Archeologico Gaio Cilnio Mecenate delle nuove sale che rappresentano un progetto sperimentale. C'è anche un cortometraggio animato



AREZZO — Gli Arretina vasa o vasi in terra sigillata aretina sono una produzione tipica dell’Arezzo romana, intorno all’epoca di Mecenate.  Il nuovo allestimento delle sale con 29 vetrine e più di trecento straordinari reperti è stato presentato da Massimo Osanna, Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana, Maria Gatto, Direttrice Museo archeologico nazionale di Arezzo e da Francesca Condò, Coordinatrice dell’unità operativa Allestimenti della Direzione generale Musei.

Le sale con un nuovo racconto museale sono state realizzate con un progetto sperimentale della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Toscana per offrire ai tanti pubblici che frequentano il museo, e non solo agli specialisti e agli studiosi, un percorso di visita con diversi itinerari storici e tematici personalizzabili. Un contributo Art bonus ha permesso di effettuare anche interventi conservativi e consentirà futuri interventi sui supporti, l’illuminazione e il restauro delle ceramiche in deposito.

Le centinaia di reperti selezionati raccontano una storia che parte alla nascita della città dei vasai per approdare alla produzione delle forme, agli usi e alla loro diffusione, alla fortuna della ceramica aretina, alle officine e al marchio e alla straordinaria iconografia delle figure che raccontano storie, miti, usi e costumi del tempo, sino al declino e alla fine dell’industria aretina e della produzione nelle province.

Innumerevoli le raffigurazioni delle divinità, degli episodi più celebri della mitologia, come la guerra di Troia, dell'eros con perfette corrispondenze con l'Ars amatoria di Ovidio e delle usanze più radicate comela vendemmia, la musica e la danza, il simposio, il gioco e la caccia. Uno degli eroi più presenti è Ercole con la sua tipica leontè, che è anche il soggetto di un pezzo, un punzone della fabbrica di Rasinius, fra i più sensazionali dell’esposizione.

Ateius e la Terra Sigillata Italica”, il cortometraggio animato diretto da Pietro Galifi rivolto al pubblico più giovane in italiano e inglese, sottotitolato per i non udenti, arricchisce le nuove sale insieme alle copie tattili di alcuni manufatti, esemplificativi dei vari tipi di ceramiche e utili a comprendere il processo produttivo, realizzate per l’accessibilità ai ciechi e agli ipovedenti e per la didattica.

Un ricco repertorio iconografico è stato realizzato ad hoc e permetterà non solo di apprezzare le eleganti raffigurazioni delle ricche ceramiche aretine, ma anche di poter produrre oggetti e grafica di alta qualità.

Il progetto prevede sviluppi futuri di approfondimento e studio con azioni congiunte tra museo, università e altre istituzioni culturali. I materiali nei depositi (fra cui i reperti rinvenuti a Santa Maria in Gradi negli scavi dell’officina di Perennius conservati in 150 cassettoni storici) con indagini future, offriranno alla collettività nuovi racconti.


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