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Attualità sabato 31 ottobre 2020 ore 09:50

Ondata contagi, ecco la situazione al San Donato

Marco Feri, primario di Rianimazione

Rianimazione, Pneumologia, Centrale del 118, Infermieri. Primari e responsabili dei reparti più sotto pressione dell'ospedale spiegano l'emergenza



AREZZO — Ogni giorno è una lotta. Il virus si diffonde rapidamente in città ed in provincia. L'ospedale cittadino è sotto pressione. Il reparto Covid è già stato ampliato e presto l'Azienda sanitaria trasferirà le chirurgie minori in altre strutture. Verranno utilizzati i presidi ospedalieri di zona, così come le cliniche private accreditate con la sanità pubblica.

Ancora non è stato siglato l'accordo ma già dalla prossima settimana è probabile che determinati reparti vengano spostati al Centro Chirurgico Toscano. Non sarà un "trasloco di massa", come nella scorsa primavera, ma avverrà gradualmente ed in base alla diffusione del virus.

In questo scenario al San Donato sono già al lavoro per ampliare, ulteriormente, la disponibilità di letti per i pazienti Covid. La macchina organizzativa della Asl non si è mai fermata, neppure nei mesi estivi di calma apparente, ed ha operato sempre per fronteggiare al meglio un'eventuale nuova emergenza che, puntualmente, si è ripresentata.

In Terapia Intensiva sono ricoverate 15 persone, tutte intubate, situazioni impegnative - afferma il primario Marco Feri - che sottolinea come negli ultimi giorni, in attesa di ampliare il reparto, abbia dovuto trasferire altri tre pazienti. "La rianimazione è un insieme dinamico di strumenti, cose e persone, non basta un letto e un ventilatore. Il paziente Covid è molto complesso, il polmone tende a collassare e pertanto devono essere usate tutte le accortezze ed i tempi necessari prima di procedere con l'estubazione".

Complessa anche l'attività al 118, la centrale che gestisce le emergenze. Il direttore Massimo Mandò spiega come sia stata potenziata la struttura con ambulanze Covid e mezzi adatti a pazienti che deambulano con difficoltà. "Il nostro lavoro è cambiato, è sempre più duro. Teniamo botta ma è davvero pesante".

"La situazione nel reparto di pneumologia è critica - afferma il primario Raffaele Scala. L'incremento dei ricoveri è esponenziale, più rapido e meno controllabile rispetto a quanto avvenuto durante la prima ondata. L'unica arma che abbiamo è quella di evitare la diffusione del virus".

"La centrale di tracciamento è determinante in questo momento - dichiara Vianella Agostinelli. L'infermiere si è messo a disposizione per dare tutte quelle indicazioni tecniche sull'isolamento ma anche per rassicurare il paziente che si trova ad affrontare questa malattia".

Insomma, se strutturalmente l'ospedale "regge" all'ondata Covid è a livello umano che le cose si complicano. Medici ed infermieri sono stremati e visibilmente stanchi. Sanno che non possono mollare ma non ce la possono fare da soli. Hanno bisogno di tutti e sopratutto dell'intelligenza, del senso di responsabilità e della collaborazione degli aretini.

Andrea Duranti
© Riproduzione riservata


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Il dottor Feri fa il punto sulla situazione in terapia intensiva
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