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Attualità domenica 28 giugno 2020 ore 10:00
“In corsia con la mia Africa contro il Covid"
Ad Arezzo un'infermiera regala a medici e colleghi cuffie con stoffe dello Zambia
AREZZO — Tutto inizia con una parola: Covid. Il pensiero corre all'Africa, con la paura che il contagio arrivasse (come poi è accaduto ma con effetti contenuti rispetto al resto del mondo) anche nel Continente dove la gente vive di niente, deve lottare per sopravvivere e spesso si arrende alla morte perchè non può difendersi. Gente disarmata.
Nel tempo sospeso delle giornate in corsia all'ospedale di Arezzo, nelle ore dilatate dall'emergenza che interrompe la normalità, accelera e mescola vita e morte, Tamara Nofri ha portato l'Africa, dove ogni anno trascorre le ferie lavorando come volontaria dell'associazione Gli Occhi della Speranza, nata a Castiglion Fiorentino per opera del fondatore Carlo Landucci, nel villaggio in Zambia dove suor Carmela (da 65 anni lì) strappa i bambini agli stenti con cibo ma sopratutto istruzione, vera àncora di salvezza.
Tamara sarebbe dovuta partire in primavera per una nuova missione ma il virus ha cancellato tutto, eppure non la sua idea: portare l'Africa nella corsia di un ospedale.
“La parola Covid-19 è risuonata nella testa e ho pensato alla mia amata Africa che dopo tante devastazioni non avrebbe potuto sopportare anche questa. L'idea delle cuffie è nata per necessità, mentre in reparto facevamo un resoconto sui dispositivi di protezione per affrontare l'ignoto. Tornata a casa, la stessa sera impaurita non so da cosa, ho riguardato le foto dell'Africa: ero preoccupata, sapevo che il virus è più forte dell'ebola e se avesse raggiunto il continente sarebbe stata una ecatombe”, spiega Tamara che in Zambia ha acquistato stoffe coloratissime tessute a mano dalle donne del villaggio, ora divenute cuffie per medici, infermieri e operatori sanitari dell'ospedale di Arezzo.
Le ha disegnate e create (la suocera le ha assemblate), nella casa dove ha vissuto da sola tutto il lockdown per evitare il rischio di contagio al marito e alla figlia.
“E' stato un onore regalare ai miei colleghi infermieri, medici di reparto e di altre unità operative, operatori sanitari le cuffie con le stoffe della mia Africa piene di colori: ho rivisto il villaggio e i bambini in corsia insieme a noi, a combattere con noi...”.
C'è una chiamata dal reparto: l'Africa torna in corsia, per mano a Tamara.
Lucia Bigozzi
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