Piazza della Badia, quel che resta della movida

La sporcizia e il degrado lamentati dal Comitato di residenti sono ormai fuori controllo, nelle ore precedenti l'alba lo spettacolo è indecoroso

AREZZO — Cosa resta della movida? Residenti e commercianti che vivono la zona di Piazza della Badia e delle strade limitrofe lo sanno benissimo.

Si sono costituiti in Comitato solo pochi giorni fa, proprio per denunciare quello che succede nelle notti del weekend, quando centinaia di giovani affollano la zona fino alle ore piccole.

Bottiglie e bicchieri abbandonati, con detriti di vetro sporco e tagliente sparsi per tutta la piazza, fino anche alle scale della basilica che la domina. Ma anche rifiuti organici, pozzanghere di vomito un po' ovunque, per non parlare del terribile odore che si leva dalle strade laterali, usate liberamente come bagni pubblici.

E questa è solo una parte del disagio, perché solo quello che rimane quando è ormai talmente tardi che anche i ragazzi se ne sono andati a casa.

Fino ad allora, lamentano i residenti, è impossibile dormire tranquilli. Urla, schiamazzi, interi gruppi che cantano a squarciagola annebbiati dall'alcol.

Perché per i giovani pare che lo sballo sia essenziale al divertimento.

Bevono tanto anche i minorenni. Sono loro, a quanto pare, che si portano da casa le bottiglie perché i gestori di locali si rifiutano di vendere alcolici ai minori, così come previsto dalla legge.

E quello che resta, oltre alla sporcizia e al degrado, è la rabbia dei cittadini che puntano il dito contro le istituzioni.

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