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Politica sabato 27 febbraio 2021 ore 11:00

Scuole chiuse, il Pd: "Basta improvvisazione"

Alessandro Caneschi, capogruppo Pd in Comune

Per i democratici il Comune dovrebbe fare azione di programmazione e non lasciare il peso delle scelte sulle spalle delle famiglie



AREZZO — Il contagio aumenta ed in questa fase soprattutto i ragazzi risultano la fascia d'età più colpita dal virus. Un po' in tutta Italia si sta correndo ai ripari. Tra coloro delle Regioni che cambiano e limitazioni anche nele singole province molte Amministrazioni comunali hanno deciso di chiudere le scuole. 

Questa scelta è stata presa anche da Ghinelli che ha ordinato, fino a sabato 13 marzo compreso, la sospensione delle lezioni in presenza in tutte le Superiori, Medie ed Elementari. 

Questa ordinanza è stata anticipata ieri sera dallo steso sindaco nel corso della consueta "chiacchierata" online con gli aretini.

Su questo tema entra a gamba tesa il gruppo consiliare del Pd che pone tre domande all'amministrazione cittadina.
"La prima: siamo certo che l'aumento dei contagio tra i giovani si determini a scuola? 
La seconda: quale utilità può avere l'allontanamento dalle aule nelle ore della mattina quando, da lunedì, i ragazzi e i giovani potranno vedersi ad ogni ora del giorno in ogni altro luogo purché non sia la scuola?
La terza: perché il Comune di Arezzo non esercita il suo ruolo nel controllare il centro della città dove il distanziamento sociale è pratica inusitata?".

Per il Pd aretino nulla è stato pensato per aiutare le famiglie.
"Dal venerdì al lunedì è difficile che una famiglia possa improvvisare una soluzione. Dando per scontato che gli studenti delle superiori possano stare da soli, non altrettanto si può dire per tutti gli alunni delle primarie, soprattutto i più piccoli. Come faranno le famiglie nelle quali i genitori lavorano e che non possono contare sui nonni? O su un reddito sufficiente a pagare una baby sitter? - si chiedono i democratici.

A tal proposito, nella nota giunta da piazza Sant'Agostino, si fa un chiaro riferimento alla necessità di dover fare un'attenta programmazione, anche in relazione dell'andamento epidemiologico che ha visto la città di Arezzo incrementare in modo consistente il numero dei contagiati.

"Programmare è più utile che improvvisare. perché l'Amministrazione comunale non ha predisposto in tempo misure di sostegno alle famiglie che da lunedì e per 15 giorni non saranno in grado di affrontare i problemi derivanti dalla chiusura delle scuole?
E' ormai chiaro che dovremo convivere a lungo con la pandemia. Ed è prevedibile che la chiusura delle scuole potrebbe diventare un evento ripetibile. Perché allora non studiare misure stabili e immediatamente attivabili? Se il tempo utilizzare per progettare le Fondazioni fosse stato utilizzato dal Comune per dare sostegno alle famiglie, lunedì non avremmo una situazione di emergenza per molte famiglie aretine" - concludono l'interventi i componenti del gruppo consiliare del Pd.


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