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Attualità venerdì 29 gennaio 2021 ore 11:30

Moda, il mercato interno è fermo e l'export soffre

Frangipani, presidente settore Moda di Confartigianato

Il comparto necessita di interventi urgenti. Lo chiede con forza Giordano Frangipani, presidente di settore di Confartigianato



AREZZO — Il comparto Moda necessita di un piano straordinario di interventi.

In base ad uno studio  dell’Ufficio studi Confartigianato Imprese il settore ha subito i peggiori effetti della crisi da Covid.

Nei primi dieci mesi del 2020 si è registrato una perdita di fatturato del 20,1% per il settore manifatturiero della provincia di Arezzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I mancati ricavi delle imprese della moda come dato nazionale tra gennaio e ottobre sono pari a 15,5 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di minori esportazioni.

"Occorre un piano più ampio di interventi, che restituisca slancio al comparto manifatturiero simbolo del made in Italy nel mondo”.
Lo chiede con forza Confartigianato Arezzo attraverso le parole di Giordano Frangipani, presidente di Confartigianato Moda, che spiega come “le imprese dei settori pelletteria, abbigliamento, calzature hanno bisogno di un intervento di ben altro spessore rispetto alla misura contenuta nella Legge di Bilancio.

Il presidente di Confartigianato Moda mette in luce anche la grave crisi della domanda interna: “Sempre nei primi dieci mesi del 2020, a fronte di un calo delle vendite al dettaglio del 5,4%, sono crollate del 23% le vendite di abbigliamento, calzature e articoli in pelle. Di fronte a queste cifre, serve uno scatto d’orgoglio per rimettere il fashion made in Italy al centro delle strategie di rilancio del Paese”.

Per Frangipani occorre rivedere concretamente il testo della manovra economica per garantire continuità al settore almeno per tutto il 2021.
"Proroga moratoria e garanzie del Fondo di Garanzia e di Sace, accompagnato da un alleggerimento degli oneri fiscali e da un innalzamento dell’aliquota di agevolazione prevista dal credito d’imposta per gli investimenti in innovazione tecnologica, incrementando contestualmente i massimali”- insiste il presidente.

Ma non solo. Occorrono anche strumenti agevolati in grado di dare nuova linfa al settore.
Risorse a fondo perduto che permettano agli imprenditore di investire sulla digitalizzazione di prodotti e collezioni, processi produttivi/organizzativi, unitamente alla virtualizzazione di fiere, di eventi promozionali e di workshops sui principali mercati internazionali da raggiungersi anche attraverso un rilancio strutturale negli anni del “Piano straordinario per la promozione del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti”. 

“Infine – conclude Frangipani- proponiamo per quanto riguarda le misure di sostegno allo sviluppo a livello Regionale si evidenzia la necessità di potenziare complessivamente gli strumenti regionali che nel corso degli ultimi anni hanno già dato evidenti risultati in termini di stimolo alla produttività e alla crescita, procedendo alla stabilizzazione pluriennale dei bandi e finanziamenti per la R&S, per l’innovazione digitale, per gli investimenti materiali e immateriali, anche avendo particolare riguardo a quelli inerenti le nuove tecnologie”.


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