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Attualità sabato 16 gennaio 2016 ore 10:52

Sta meglio la donna colpita da meningite

La donna sta rispondendo bene alle cure e sta collaborando con i sanitari per individuare le persone con le quali ha avuto dei contatti



AREZZO — Il servizio di Igiene Pubblica della Asl8 nel caso della donna colpita ha già effettuato la profilassi ai familiari e identificato i contatti in ambito lavorativo e amicalo con coloro che sono entrati in rapporto con la signora nei dieci giorni precedenti (dal 3 gennaio). Tutti sono stati informati, alcune persone hanno già fatto la profilassi presso la Usl, altre hanno detto che si rivolgeranno al proprio medico di famiglia. Con questo salgono a cinque i casi di meningite registrati in Toscana dall’inizio dell’anno, il secondo della nostra provincia.

La Regione, intanto, ha annunciato che avvierà due indagini, una retrospettiva sui casi di meningococco C e una sui portatori sani che vivono nei territori più colpiti

Queste le decisioni assunte dalla Commissione regionale per le strategie vaccinali nel corso di una riunione convocata dopo gli ultimi tre casi di meningite. All'incontro hanno partecipato anche i rappresentanti dell'Agenzia regionale per la salute e i referenti per le indagini di laboratorio.

La commissione ha confermato anche le misure di profilassi e di vaccinazione attuate negli ultimi 12 mesi, nel corso dei quali i casi di meningite in Toscana sono arrivati a 44 di cui 7 con esito mortale. Come spiega l'assessorato regionale alla salute in una nota, la Commissione ha fatto il punto sulla circolazione del meningococco C nel 2015 e sui primi casi registrati del 2016, arrivati già 5, di cui 3 C, uno B e uno in corso tipizzazione.

Sulla stessa linea Maria Teresa Maurello, direttore del servizio igiene pubblica. "E' impensabile che cinque persone siano morte di influenza". I dati sono migliorati. "Dopo Massa siamo la seconda Usl in Toscana per numero di vaccinazioni anti-meningite". Ma a incidere sono soprattutto i casi più gravi. "Dopo ogni episodio aumentano le richieste di prevenzione: il Valdarno dopo la morte di Anna ha toccato il record di persone trattate".

La fascia critica è quella che va dagli 11 ai 45 anni, essendo una delle zone colpite più duramente dalla malattia. Anche se poi la donna colpita di anni ne aveva 47. "Ma soprattutto è fondamentale si presentino quanti per lavoro hanno più contatti con la gente".


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