Attualità sabato 05 febbraio 2022 ore 21:05
Storia di Genziana, incinta e vaccinata al Covid
La Asl il 9 febbraio promuove per le gestanti una giornata ad accesso diretto all'hub del Centro Affari. Possono ricevere il siero senza prenotazione
AREZZO — La campagna vaccinale della Asl Tse contro il Covid procede a ritmo serrato. Tra le novità ci sono delle giornate ad accesso diretto negli hub, quindi senza prenotazione, dedicate alle donne in gravidanza. Ad accoglierle, troveranno ginecologi ed ostetriche che somministreranno il siero, ma risponderanno anche a tutte le loro domande.
Ad Arezzo l'appuntamento è per il 9 febbraio, dalle 9,30 alle 12,30, al Centro Affari di via Spallanzani.
Importante, in questo contesto, la testimonianza di Genziana. Ha 43 anni, è una sportiva, lavora in ambito sanitario e mostra felice un pancione di 36 settimane che annuncia una imminente nascita. Samuele sarà il suo primo figlio, tanto atteso e cercato, frutto di un percorso di cure ormonali e una buona dose di speranza.
"Ho effettuato appena pochi giorni fa la dose booster di vaccinazione anti Covid con convinzione e serenità, una decisione che ho preso con un alleato fondamentale in questo percorso, il mio ginecologo Ciro Sommella, primario del San Donato. Come tutte le donne che si sono trovate a dover vivere il periodo più bello e altrettanto delicato della loro vita in pandemia, non nego di essere stata assalita da ansie e preoccupazioni appena iniziata la campagna vaccinale, dubbi che sono stati poi dissolti grazie al dialogo costante con il medico che ha mi ha fornito tutte le risposte di cui avevo bisogno.
La mia è una storia particolare perché la prima gravidanza è arrivata dopo un percorso di stimolazioni ormonali in piena emergenza sanitaria, ma dopo appena 40 giorni, purtroppo, ho perso il feto. La campagna vaccinale anti Covid intanto era iniziata ed io ho ricevuto la prima dose di Pfizer. La fortuna però almeno in quel momento non era dalla mia parte e sono stata colpita da una trombosi superficiale all'inguine nelle successive settimane. Mi sono curata con terapia eparinica e cardioaspirina e nel frattempo, risolto il problema, sono rimasta di nuovo incinta. Al momento di dover decidere cosa fare con i richiami del vaccino, sempre assistita dal dottor Sommella e dati alla mano su quello che rischiavo se non avessi proseguito, ho scelto di effettuare la seconda dose che fortunatamente non ha scaturito alcuna reazione. La paura di contagiarmi e mettere in pericolo il bambino dopo quello che mi era successo era troppa.
Per me è stato fondamentale avere a fianco passo dopo passo il mio ginecologo, la figura di riferimento in quei mesi di apprensione mista ad emozione e scoperta. Mi sono fidata, ho fatto la scelta giusta".
"Il Covid se preso in gravidanza rappresenta un
problema clinico sotto vari aspetti - termina il direttore del dipartimento
Materno infantile Flavio Civitelli. - In primo luogo perché il virus se preso
in gravidanza, può avere un decorso più severo in quanto si assiste ad una
serie di modificazioni fisiologiche che possono di per sé aggravare la
malattia.
Secondariamente, si è dimostrato anche che le gravidanze complicate da Covid
hanno un maggior tasso di eventuali rischi più gravi".
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