Attualità venerdì 19 aprile 2024 ore 15:40
Studenti in corsia per un corretto stile di vita
Il progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione, ha coinvolto una quarantina di studenti del Liceo classico Petrarca
AREZZO —
In corsia per capire cosa si vuole fare da grandi ma anche vedere gli effetti
di stili di vita sbagliati. Sono questi gli obiettivi del progetto del
Ministero dell’Istruzione “Biologia con curvatura biomedica” aperto ai licei
classici e scientifici italiani, al quale ha aderito anche il Liceo classico
Petrarca di Arezzo. Un progetto che in due anni ha portato complessivamente in
ospedale San Donato circa 40 studenti che frequentano gli ultimi tre anni di
studi. «La nostra scuola da due anni aderisce a questo progetto realizzato
grazie alla collaborazione dell’Ordine dei medici – spiega Mariella
Ristori, dirigente scolastico Liceo Classico Petrarca - Il progetto
consiste in ore extracurriculari, cioè aggiuntive, ed è dedicato allo studio di
anatomia, fisiologia e patologia dei vari apparati del corpo umano. Ore nelle
quali i ragazzi svolgono anche attività pratiche. Le lezioni vengono tenute sia
dai docenti di scienze che dai medici che hanno offerto la loro
collaborazione».
Il Reparto di Pneumologia del San Donato diretto dal dr. Raffaele Scala ha
offerto la sua collaborazione e stamani gli studenti erano in corsia per
assistere al lavoro degli operatori sanitari.
«Scopo del progetto è facilitare l’orientamento universitario ma anche
sensibilizzare verso stili di vita corretti facendo prevenzione – prosegue la
preside – La partecipazione è libera e i ragazzi che scelgono di seguire
il corso sono quelli che vogliono studiare medicina».
«In classe abbiamo discusso dei diversi aspetti del funzionamento dell’apparato
respiratorio e di quelli che sono i meccanismi dei danni – spiega il dr.
Raffaele Scala, Direttore Uoc Pneumologia e Utip Ospedale Arezzo -. In
questa seconda parte in ospedale gli studenti, invece, possono verificare gli
effetti nocivi dovuti ai cattivi stili di vita. Più del 90 per cento dei
pazienti che transitano nel reparto, infatti, ha problemi che sono collegati
all’abuso del fumo e anche all’obesità che porta a difficoltà respiratorie. In
reparto i ragazzi vedranno direttamente le persone che hanno sviluppato questo
danno e che sono costrette a vivere con l’ossigeno ma vedranno anche come si
misura il respiro e le alterazioni dei bronchi».
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