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Politica venerdì 26 novembre 2021 ore 12:12

"Tanto rumore per nulla", Chiassai replica al Pd

Silvia Chiassai, presidente della Provincia di Arezzo

Botta e risposta in merito a ciò che è successo nell'ultimo consiglio provinciale. La presidente della Provincia è categorica: "Imbarazzanti falsità"



AREZZO — Ferri corti tra il Pd e Silvia Chiassai. La presidente della Provincia rilascia una dichiarazione al "vetriolo" in merito a quanto affermato dai democratici nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri e della quale abbiamo dato conto in un articolo correlato.

Lo scontro è incentro a quanto accaduto nel corso dell'ultimo consiglio provinciale, che ha visto concludersi anzitempo per l'abbandono della seduta da parte della minoranza che ha fatto mancare il numero legale.

Tanto rumore per nulla, se non per perdere l’ ennesima occasione per tacere piuttosto che dire inesattezze inversamente proporzionali solo alla loro saccenza, che stanno allo stato di diritto come loro stanno al rispetto delle regole e della dignità delle persone - afferma Silvia Chiassai. Imbarazzanti le falsità riportate dal Centrosinistra L’atto di surroga di un consigliere certifica soltanto i requisiti di eleggibilità e di incompatibilità senza implicarne la sua funzione.
Si dimentica che l’ investitura in surroga, saprebbero che l’inserimento nell’ ordine del giorno del Consiglio è puro omaggio formale di notifica in quanto trattasi della prima uscita pubblica di un neo consigliere “eletto democraticamente”. Se fossero vere le loro affermazioni significherebbe che il legislatore avrebbe posto nelle sue stesse norme un vulnus ai principi democratici di rappresentanza consegnando di fatto alla opposizione (qualunque essa sia) la possibilità di paralizzare l’ attività e la continuità di un organo costituzionale democraticamente eletto, molto semplicemente assentandosi dall’ aula, come loro hanno tentato di fare. Ma così non è, come confermato da autorevoli organi, nonché costituzionalisti. Autorità che non hanno mancato di confermare ovviamente la perfetta legittimità dei lavori. Nel verbale tra l’ altro la Presidente non manca di correggere un evidente errore materiale del vice segretario (e non della segretaria che versava in quel momento in uno stato di incompatibilità con l’ ordine dei lavori) laddove gli rammenta che nell’ appello aveva omesso di chiamare la neo eletta (e non eligenda, lo si sottolinea) consigliera che era li per volere dei cittadini e non dell’ opposizione.

Ritengo pertanto il comportamento dell’opposizione di una gravità inaudita e - continua Silvia Chiassai - soprattutto in questo momento storico, laddove piuttosto che preoccuparsi di tutta la dissennata gestione della Provincia da loro tenuta e che ho ereditato tra soldi pubblici dissipati, o peggio dimenticati, contratti farlocchi per favorire amici degli amici, mancate riscossioni, terreni occupati sine titulo e dimenticati con pesanti ripercussioni che graveranno sull’ ente in mancanza di rimedi che dovranno essere trovati e ora, addirittura con stipendi bloccati ai dipendenti".

Il presidente della Provincia, quindi, ritiene che il comportamento tenuto dal Pd sia "assurdo in quanto tenta di bloccare la volontà di riorganizzare in maniera efficiente la macchina amministrativa, per permetterle di dotarsi di quelle risorse umane e professionali che sappiano raccogliere la sfida. Al di la del becero e sterile vociare che non porterà a nulla, rimane il fatto che oggi la Provincia, grazie alla dedizione e al lavoro portato avanti in questi tre anni, è rinata ed è tornata ad avere una sua dignità dopo l’affossamento politico causato della scellerata legge Del Rio, voluta proprio dal Pd. La Provincia non è il “mio ente” o della “signora Chiassai” e dei suoi “magnifici sei”, ma è la casa dei Comuni e dei cittadini che hanno scelto dei consiglieri che li dovrebbero rappresentare con responsabilità e serietà” - conclude Silvia Chiassai. 


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