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Cultura venerdì 10 marzo 2017 ore 17:38
Un libro per raccontare le donne migranti
Cittadinanza, genere e cultura sono i temi di un'opera che racconta l'incontro con donne straniere. La presentazione del volume è sostenuta dalle Acli
AREZZO — Cittadinanza, genere e cultura. Sono queste le tre parole chiave al centro della presentazione di un progetto di inclusione sociale che viene raccontato dalla filosofa aretina Alessia Belli nel libro "Che genere di diversity? Parole e sguardi femminili migranti su cittadinanza organizzativa e sociale" che verrà presentato sabato 11 marzo, alle 17.30, nella sala conferenze della libreria Feltrinelli. L'iniziativa, patrocinata dalla provincia di Arezzo e supportata da numerose realtà tra cui le Acli provinciali, trova il proprio perno in una ricerca-azione di genere che, facendo leva sullo scambio e sul confronto con donne straniere, ha accompagnato l'autrice al riconoscimento, alla valorizzazione e all'inclusione delle differenze che abitano l'attuale panorama sociale cittadino. L'opera di Belli adotta la voce e lo sguardo di queste donne per leggere i vari contesti di vita e di lavoro, attraverso l'esperienza di soggetti generalmente più marginali. Lo scopo di questa scelta è di arrivare a definire percorsi di crescita più inclusivi e sostenibili tali da garantire condizioni di maggior giustizia ed eguaglianza sociale.
La presentazione di "Che genere di diversity?" sarà coordinata dal filosofo e counselor Marco Montanari, e arricchita dagli interventi di Donatella Pagliacci (docente dell'Università di Macerata) e di Luigi Spallacci (operatore socio-culturale). Ad aprire la giornata saranno i saluti della vicepresidente della Provincia Eleonora Ducci, del presidente delle Acli Stefano Mannelli, della presidente della sezione soci Coop di Arezzo Daniela Ceccarelli e della presidente del Centro Italiano Femminile di Arezzo Ada Vescovi.
«Il libro - spiega l'autrice, - nasce da due casi studio, uno dei quali è proprio la città di Arezzo,un contesto multiculturale all'interno del quale sperimentare strumenti di cittadinanza attiva. L'obiettivo è di fornire una lettura complessa ma positiva della diversità come elemento da valorizzare, con politiche di integrazione che permettano di porre al centro il benessere della persona e il suo equilibrio psico-fisico».
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