Attualità lunedì 31 maggio 2021 ore 14:50
Ex Caserma Piave, il Comune la "dona" alla Caritas
La parte di proprietà municipale a disposizione per 6 anni gratuitamente. Obiettivo: acquisto totale per realizzare una cittadella della solidarietà
AREZZO — La delibera è stata assunta qualche giorno fa dalla Giunta e stabilisce la messa a disposizione della Caritas, per sei anni ed a titolo gratuito, di una parte della ex Caserma Piave. I 700 metri quadrati di proprietà di Palazzo Cavallo. Anche se il sogno, l'obiettivo, sia del sindaco Alessandro Ghinelli che dell'Arcivescovo Riccardo Fontana è di acquisire l'intero edificio, in stato di abbandono e degrado ormai da anni, e realizzare una vera e propria "cittadella della solidarietà".
Ma andiamo per step e focalizziamoci su quello che si sta concretizzando adesso. Nella struttura, infatti, verrà messa in piedi una mensa della Caritas, in aggiunta quella già presente al Giotto. Infatti, questa mattina, alla presentazione dell'iniziativa erano presenti anche il direttore dell'associazione diocesana, Don Giuliano Francioli e il vicesindaco, nonché assessore al sociale Lucia Tanti.
"Questa caserma non l’ho mai vista viva, ma in condizioni migliori di come versa adesso, nei primi anni 2000 insieme all'ingegner Lucherini. A quel tempo il Ministero per i Beni Culturali poteva esercitare la prelazione. E lo fece. Al Comune, quindi, è rimasta solo la proprietà della parte che corrisponde a via Garibaldi. E proprio di questa porzione abbiamo dato la disponibilità alla Diocesi e alla Caritas" ha spiegato il primo cittadino.
Parole significative anche da Monsignor Fontana “è un bel giorno, in cui presentiamo una bella idea. Ma soprattutto è meritevole la collaborazione istituzionale e il vedere che siamo al servizio della gente, un ambito nel quale la Chiesa è esperta. Dobbiamo aiutare l'ente pubblico a ricostruire legami di vicendevole solidarietà tra famiglie, tra persone. Quando si parla di Arezzo non si scherza - ha insistito ancora con decisione e piglio l'Arcivescovo. - Dobbiamo recuperare quei valori e sentimenti che non solo la pandemia, ma anche altri accadimenti, hanno infranto".
E concentrandosi maggiormente sul futuro, e quindi sulla realizzazione di una 'cittadella della solidarietà' Fontana ha aggiunto "non si tratta solamente di dare un piatto di minestra calda a chi ne ha bisogno, non sarebbe adeguato ad Arezzo, città di nobile e antica tradizione. Si deve avere rispetto delle persone. Rendere utilizzabile l'intera Caserma Piave ci consentirà di dotare la città di servizi necessari e complessi, dando ancora più attenzione all'emergenza abitativa, alla protezione delle donne vittime di violenza domestica, a madri o padri soli con figli, a famiglie in difficoltà economica e sociale".
Infatti, come ha chiosato don Giuliano "questo progetto lo vedo in una dimensione nuova. Il far del bene, il sostenere gli altri deve coinvolgere tutta la comunità".
Claudia Martini
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