Attualità martedì 24 novembre 2020 ore 11:05
Violenza sulle donne, la Provincia diventa rossa
Domani, in occasione delle celebrazioni per il 25 novembre, il Palazzo verrà illuminato per dare un segnale forte e di coraggio a tutte le vittime
AREZZO —
Domani, 25 novembre, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Tante le manifestazioni organizzate nel Paese per evidenziare questa triste realtà che vede vittime sempre più donne.
Ad Arezzo il Palazzo della Provincia verrà illuminato completamente di rosso. Un colore che simboleggia la vergogna per gesti tanto vili ma anche il dolore per il dramma che spesso si consuma, oltre a ricordare il codice rosso introdotto lo scorso anno che intensifica le pene per chi commette questi reati.
Silvia Chiassai, prima Presidente donna di un Ente tanto importante come la Provincia di Arezzo, lancia un messaggio chiaro, forte e inequivocabile.
“L’emergenza Covid- 19 non fermerà la coralità nel dire “no” alla violenza contro le donne e contro la mancanza di una cultura che ne è la causa principale, quella ovvero del rispetto della donna in tutte le sue sfere. In seguito alla difficile situazione che stiamo vivendo, in base ai limiti posti dall’ultimo Dpcm in materia di misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica, la celebrazione del 25 novembre avrà una modalità diversa, ma pur sempre continuando a fare “rete” intorno ad un tema di grande importanza che consiste nel combattere quotidianamente ogni forma di violenza sulle donne, da quella fisica, psicologica, verbale ed economica. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci maltrattare con violenze che spesso avvengono dentro le mure di casa e davanti ai figli. Le istituzioni devono continuare a diffondere con ogni mezzo possibile un messaggio forte contro la violenza e di vicinanza alle donne, in cui la presenza di molte Associazioni e di volontari è fondamentale per dare quelle risposte immediate a chi ha bisogno di aiuto perché sono ancora tante le vittime di una inqualificabile arretratezza culturale. Una battaglia che deve continuare per abbattere le barriere ideologiche e i luoghi comuni che riguardano il ruolo della donna nella vita quotidiana. La mia storia di semplice cittadina e di madre è un esempio di come le donne siano in grado, nonostante i grandi sacrifici, di conciliare lavoro, famiglia e anche un impegno al servizio della comunità. Purtroppo questo messaggio non è ancora recepito dalla società, malgrado le numerose affermazioni delle donne in tanti settori professionali o accademici del nostro Paese, perché ancora si fatica ad accettare le donne nei ruoli di guida, soprattutto istituzionali, considerando che in 73 anni di storia della Provincia, sono la prima donna Presidente eletta ad amministrare i nostri territori e sono il primo sindaco donna nella storia politica di Montevarchi”.
Rossella Angiolini, Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità, sottolinea che oltre al reato penale la violenza sulle donne rappresenta un fenomeno sociale e talvolta anche culturale. Il noto avvocato cittadino sottolinea come sia importante lavorare sul piano educativo e su nuovi modelli culturali in grado si "smontare" determinati stereotipi retaggio del passato. Angiolini, inoltre, ricorda come l'illuminazione del Palazzo della Provincia sia un simbolo che ha l'obiettivo di trasmettere il coraggio alle donne di chiedere aiuto e utilizzare gli strumenti a loro disposizione per evitare, o perlomeno arginare, gli episodi di violenza di cui sono vittime.
Il senso è quello di valorizzare e dare risalto al lavoro dei tanti soggetti sensibili al tema che affiancano i servizi pubblici attivi sul territorio e all’altrettanto importante lavoro di promozione della cultura della non violenza –sostiene Laura Seghi Consigliere Provinciale alle Pari Opportunità.
"Insieme contro ogni forma di violenza sulle donne”- sostiene con forza la Consigliera di Parità di Arezzo Silvia Russo - “ insieme per spiegare che le buone norme presenti in Italia da sole non cambieranno una cultura sostanzialmente misogina, quella per cui le donne ancora debbono scegliere tra maternità e lavoro.
Nei 5 sportelli di Ascolto Donna, dislocati nella provincia di Arezzo è in corso l’attivazione di un numero telefonico unico, per offrire un servizio di accoglienza e informazione su tante tematiche che vanno da quelle di carattere legale quali separazioni, affidamenti, a quelle più psicologiche legate a situazioni di disagio.
Il telefono, svolgerà una sorta di segreteria telefonica attiva per tutta la provincia di Arezzo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13.
Inoltre, è possibile avere informazioni su la promozione dei servizi e della cultura contro ogni forma di violenza, nel sito dell’Ente e in quello delle Pari Opportunità www.didonne.it.
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