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Attualità lunedì 21 giugno 2021 ore 18:08

Rsa: anziani trasferiti, dipendenti in bilico

Il sindaco Caleri sulla protesta per la RSA di Stia

La struttura di Stia sta per chiudere i battenti. Oggi assemblea “calda” agli Antei. La posizione della nuova dirigenza e del sindaco



STIA — La situazione della Rsa di Stia continua a scaldare gli animi e tenere con il fiato sospeso. Oggi si è tenuto un incontro cruciale all’interno del Teatro degli Antei di Pratovecchio.

Il neo presidente del Consorzio Reses, rinato dalle ceneri di Agorà (attualmente nell’occhio del ciclone per tre arresti e una serie di denunce, con l’ipotesi di reato relativa ad una maxi frode fiscale) ha assicurato che sono state trovate soluzioni per i 20 dei 28 ospiti. La struttura, infatti, è stata dichiarata dalla Asl non corrispondente ai requisiti di sicurezza e da qui a pochi giorni dovrà essere chiusa.

I venti anziani in questione, infatti, verranno sistemati nella Casa di Riposo di Poppi, grazie alla sinergia trovata anche nell’ambito dell’Unione dei Comuni, mentre per altri 8, al momento, si prospetta solo l’assistenza in strutture di Arezzo o Prato, nelle disponibilità di Reses. Questo, in soldoni, quanto affermato dal neo dirigente. Soluzione, però, quella di andare fuori dalla vallata che ha sollevato non poche polemiche e la totale contrarietà dei parenti degli ospiti.

I familiari degli ospiti si sono costituiti in un Comitato e chiedono rispetto per i loro cari. Non solo, si sono messi al fianco dei 40 lavoratori che questo pomeriggio si sono presentati con magliette e striscioni in cui hanno espresso tutto il loro disaccordo e preoccupazione.

Sempre il presidente del Consorzio ha detto di voler dare delle risposte occupazionali per il reinserimento delle maestranze. Ma al momento non si hanno ancora prospettive concrete.
Inoltre, ha sottolineato più volte di essere entrato in carica solo da 15 giorni. (Dopo la vicenda ex Agorà appunto, che ha visto i vertici finire agli arresti. E altre dieci persone denunciate, ndr).  

Presente oggi anche il sindaco di Pratovecchio Stia, Nicolò Caleri, che ha ascoltato le istanze di tutti, pur non avendo voce in capitolo nella Rsa, in quanto privata. Ma non ha mancato di ribadire il suo impegno nel contesto sociale in cui questa vicenda si muove.

A restare ulteriormente in bilico, quindi, i dipendenti. Allarmati per gli ospiti, che considerano la propria famiglia, e non dei numeri, oltre che, ovviamente, per il proprio futuro.
“Abbiamo affrontato il Covid insieme ai nostri anziani, che non sono quote ma ospiti. Si erano appena ripresi, come anche noi. Non meritano e non meritiamo questo” ha affermato Letizia, una lavoratrice della struttura.

Claudia Martini
© Riproduzione riservata


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