Cronaca venerdì 04 luglio 2014 ore 17:04
Ecomafia: nell'aretino il più alto numero di infrazioni
Toscana sesta in Italia per illegalità ambientale: salgono i reati connessi a ciclo rifiuti e racket animali: nella provincia di Arezzo 76 infrazioni
AREZZO — E' Arezzo la provincia con il più alto numero di infrazioni accertate legate all'illegalità ambientale. Sono 76 i reati contro i 72 scoperti a Firenze e 67 a Siena.
I dati, i numeri, le storie dell'Ecomafia in Toscana sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa organizzata da Legambiente, che ha visto la partecipazione di Fausto Ferruzza, Presidente di Legambiente Toscana, di Antonio Pergolizzi, Coordinatore dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente, di Don Andrea Bigalli, Coordinatore regionale di Libera, e del Sostituto Procuratore della Dda di Firenze Ettore Squillace Greco.
I numeri dell’illegalità ambientale accertata nel 2013 in Toscana e censita nel rapporto Ecomafia 2014: in linea con il quadro nazionale, e nonostante si registri un calo in valore assoluto delle infrazioni, 1.989 (corrispondente al 7% sul totale dei reati accertati su scala nazionale),dovuto soprattutto al positivo decremento degli incendi boschivi, continuano a crescere i reati nel ciclo dei rifiuti (412) e a rimanere sostanzialmente invariati quelli del cemento (330), i settori storicamente trainanti dell'eco/criminalità. Numeri che confermano la Toscana al 6° posto nella classifica nazionale dell'illegalità ambientale, figurando tra le regioni maggiormente colpite, subito dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia) e il Lazio.
Altissimo anche il numero di denunce (2008), di arresti (2) e di sequestri (559). Seppure ciò dimostri anche il buon lavoro fatto sul fronte repressivo, anche il 2013 si conferma un altro anno da dimenticare.
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