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Imprese & Professioni domenica 11 dicembre 2016 ore 12:00

Gioco d’azzardo, ad Arezzo incontro di formazione per i gestori di giochi leciti

Arezzo è una delle province toscane con il maggior numero di pazienti con dipendenza da gioco d'azzardo.



AREZZO — Le ricerche recenti e i dati diffusi dal SerT e dal gruppo di lavoro interistituzionale, coordinato dal SerT stesso e partecipato dagli enti locali, dalle strutture sanitarie e dalle organizzazioni di volontariato attive nel settore, fanno comprendere bene l'entità del fenomeno. Ogni anno circa mille persone richiedono aiuto per essere curate dalla dipendenza, mentre le loro famiglie vivono situazioni di grande disagio economico e affettivo. La maggior parte degli individui che ricorrono alle cure sono uomini, con un'età media di 46 anni. Sono tuttavia in aumento le donne, che cercano di combattere la noia e di competere. I risultati sono comunque gli stessi per tutti, anche per i giovani, tra i 20 e i 30 anni, e i giovanissimi, ovvero coloro che sono compresi tra i 14 e i 18 anni. Si gioca online e offline e tra le attività più gettonate ci sono slot machine, gratta e vinci, poker, lotto, superenalotto e scommesse sportive. Il web viene utilizzato dalle nuove generazioni, attratte dalla possibilità di avere crediti extra, ad esempio attraverso il codice bonus Unibet . Non sono da meno le sale giochi e i bar dotati di apparecchi con la distribuzione di premi in denaro. Una vera e propria tentazione per i giocatori.

L'approccio del SerT combina la cura alla prevenzione, infatti il gruppo di lavoro che presiede ha dato vita ad una serie di incontri dedicati per sensibilizzare la popolazione e formare i gestori dei giochi leciti. Gli operatori del settore e gli esercenti si sono ritrovati lo scorso 5 dicembre presso la sede della Confcommercio per dibattere sul presente e sul futuro del gioco d'azzardo.
Da un lato ci sono lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali che concedono le licenze e lavorano sulla prevenzione e sulla cura delle vittime della dipendenza, dall'altro ci sono i gestori a cui si richiede di rinunciare agli introiti. La legge, quella regionale compresa, prevede campagne di sensibilizzazione, restrizione sulle concessioni, formazione degli operatori, posizionamento delle sale da gioco e divieti di pubblicizzare i giochi. Inoltre è previsto un contributo, sotto forma di incentivo, per i locali intenzionati ad abbandonare le apparecchiature per la pratica dei giochi leciti. In tempi di crisi sono aumentati i bar in cui si trovano le slot machine, perché permettono di recuperare il calo di vendite e di avere qualche altro incasso. Restano però molto alti i problemi relativi all'usura. Infatti oltre alla dipendenza, bisogna combattere le organizzazioni criminali che approfittano dei debiti contratti dai giocatori prestando denaro a tassi di interesse altissimi.
Questi temi sono stati discussi dai partecipanti, per riuscire a delineare un percorso condiviso e volto alla prevenzione del fenomeno, riducendo i rischi dovuti al gioco d'azzardo. Sebbene alcuni giochi siano leciti, l'incapacità di controllare il comportamento da parte di alcune persone comporta danni seri e difficili da risolvere.
La collaborazione tra le parti è possibile, ma prima era necessario attivare un canale di dialogo con un confronto sereno sui singoli aspetti che caratterizzano l'ambito. Inutile dire che chi vuole fare prevenzione deve usare argomenti validi e convincenti, soprattutto perché oltre alla salute dei frequentatori dei locali, si deve pensare all'elemento economico riguardante gli esercenti. Le istituzioni e l'Azienda Sanitaria Locale hanno puntato anche sugli aspetti legali, perché il rischio di superare il confine e di passare dai giochi leciti alle apparecchiature gestite dalle organizzazioni criminali è un rischio concreto, unito alla certezza di peggiorare le condizioni delle potenziali vittime e di intrappolare gli esercenti stessi in un circolo vizioso.
L'incontro è stato l'occasione per intraprendere una collaborazione tra le istituzioni e gli esercenti, al fine di dare maggiore risalto alle azioni di prevenzione attuate dal SerT in cooperazione con i vari servizi ed enti della provincia aretina. Il coinvolgimento degli operatori del settore consente di raggiungere con maggiore facilità i giocatori, fornendo l'assistenza e il supporto fin da subito. La presenza di un'informazione corretta e dei limiti previsti dalle normative presso i locali in cui sono installate le apparecchiature o in cui vengono venduti i gratta e vinci e praticate le diverse forme di gioco, permette di evitare l'eccesso nell'approccio al gioco della clientela di tali attività. Questo è l'obiettivo che il territorio vuole raggiungere, non adoperando solamente strumenti di cura e di eventuale restrizione verso gli esercenti, ma facendo rete, dando a ognuno il proprio ruolo. Per arginare il fenomeno è bene che ci si attivi ancora prima dell'accesso dell'individuo nei locali in cui può usufruire dei giochi leciti. L'eliminazione delle tentazioni, avere un alleato all'interno dell'esercizio commerciale che invita il giocatore a non esagerare, ridurre la presenza di determinate apparecchiature salvaguarda i potenziali pazienti della dipendenza da gioco.
Le strutture restano comunque sempre a disposizione per trattare la patologia e per fornire le cure necessarie. Ad Arezzo è attivo da anni l'Ambulatorio per il gioco d'azzardo situato presso l'Ospedale San Donato, in grado di offrire un supporto completo, grazie alla presenza di varie professionalità che operano in sinergia. Gli esperti usano la psicologia, la medicina, le scienze sociali ed educative per seguire un percorso completo di recupero, fornendo un servizio gratuito e nel pieno anonimato.


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