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Attualità mercoledì 28 ottobre 2015 ore 10:30

Il Patriarca alla cittadella della pace

“Siate uomini nuovi in un mondo nuovo”, queste le parole che l'Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca Ecumenico ha rivolto ai giovani di Rondine



AREZZO — Il Patriarca, alla Cittadella di Arezzo, è stato accolto dal presidente di Rondine, Franco Vaccari insieme all’Arcivescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Mons. Riccardo Fontana e dalle autorità civili e religiose del territorio.

Il Patriarca ha lanciato agli studenti di Rondine e ai giovani di tutto il mondo, un messaggio di pace universale e un invito ad essere strumenti al servizio della riconciliazione tra i popoli.

“E’ un grande onore per noi essere qui in questa Cittadella della Pace – ha esordito il Patriarca rivolgendosi ai giovani di Rondine - e soprattutto una grande consolazione vivere con voi per qualche momento, questa esperienza che da diversi anni forma i leader di domani i quali hanno potuto apprendere cosa significhi rifiutare la guerra e per costruire insieme la pace. Questa esperienza è per Noi grande motivo di interesse e soprattutto grande speranza in un mondo che sembra ultimamente aver perso di vista i più alti valori della convivenza e del dialogo.

Il Patriarca ha ripercorso i momenti salienti della storia del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli alla guida dei Cristiani d’Oriente del contesto multiculturale in cui è si è sviluppato tra popolazioni e religioni diverse e il suo ruolo armonizzatore nella sinfonia delle Chiese ortodosse nel dialogo ecumenico e interreligioso, tanto più necessario oggi luce dei devastanti conflitti a cui assistiamo nel mondo. Le parole del Patriarca vanno in particolare al Medio Oriente dove “comunità e fedi diverse che da secoli avevano convissuto, arricchendosi delle reciproche esperienze e contribuendo allo sviluppo del proprio popolo, si trovano oggi coinvolte in un conflitto che le vede contrapposte, sottoposte a ideologie sconosciute, obbligate a migrazioni che sconvolgono famiglie popoli, come anche le nazioni che devono soccorrerle e accoglierle”.

L'Arcivescovo ha ricordato inoltre la recente iniziativa sul pluralismo culturale e religioso e coesistenza pacifica in Medio Oriente che si è tenuto su grazie al Governo greco e al Patriarcato. “Sono queste le occasioni per analizzare le situazioni esistenti attraverso un dialogo schietto e grazie a governanti illuminati, come sarete voi domani”.

Nel pomeriggio Bartolomeo I ha visitato la Chiesa ortodossa di S. Bartolomeo e la Cattedrale di San Donato di Arezzo durante un momento privato, accolto dall'arcivescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Mons. Riccardo Fontana.

“E’ sempre un momento di profonda gioia quando la Santa Ortodossia e la Chiesa Cattolica Romana si incontrano e pregano assieme – afferma S.E. Mons. Riccardo Fontana – Non vi è un Cristo cattolico e uno ortodosso: Gesù è il Cristo, il riferimento sicuro per tutti noi. Fedeli al testamento lasciato dal Signore ai suoi discepoli – che siano una cosa sola - in Lui ci riconosciamo e ci sentiamo fratelli nella fede. Oggi la visita di Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico, Arcivescovo di Costantinopoli e primo riferimento per tutta l’Ortodossia, ravviva in noi la speranza; ci fa percepire possibile e vicina l’unità tra le Chiese sorelle, da raggiungere camminando insieme nella stima vicendevole, nell’amore che distingue i discepoli di Cristo, nell’impegno a camminare verso il progetto di Dio che è l’unità”.


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