Attualità sabato 15 novembre 2014 ore 14:00
Immigrazione, sit-in di protesta e negozi chiusi
A decine sono arrivati da Badia Prataglia ad Arezzo davanti alla Prefettura mentre in paese negozi e attività sono rimasti chiusi per la serrata
AREZZO — Così ha deciso di protestare il piccolo paese di montagna, nel Casentino, 785 abitanti di cui il 10% di origine straniera, per dire no all'arrivo dei profughi dopo che un hotel del paese ha dato la disponibilità ad accoglierne cento.
I cittadini si dicono disposti all'accoglienza dei migranti, ma solo per un numero inferiore di persone, più congruo rispetto alla popolazione residente nel paese.
Il sit-in si è svolto davanti alla prefettura: gli abitanti di Badia a Prataglia si sono portati anche dietro le chiavi dei negozi per consegnarle simbolicamente in prefettura.
Tra i manifestanti anche alcuni residenti di origine albanese da tempo integrati nella piccola frazione.
Presente anche il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianluca Donzelli.
La protesta si è svolta senza problemi: esposti cartelli e mostrata una lettera scritta al prefetto da parte della Pro Loco che guida la rivolta, per spiegare le origini della manifestazione che "niente hanno a che fare con il razzismo ma che si riagganciano a un concetto civile di accoglienza e ospitalità".
I partecipanti avrebbero voluto essere ascoltati dalla prefettura, ma i cancelli sono rimasti chiusi.
E' previsto per il 20 novembre un incontro tra il prefetto e tutti i sindaci del Casentino, con all'ordine del giorno proprio l'arrivo dei profughi dal Mediterraneo.
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