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Attualità mercoledì 30 settembre 2015 ore 12:11

Nessun geologo in commissione, l’Ordine non ci sta

Foto di: Immagine di repertorio

Il Comune esclude i geologi della commissione paesaggistica e la presidente dell'Ordine dei Geologi Fagioli scrive una lettera al sindaco Frullani



SANSEPOLCRO — Come si legge nella delibera del Comune la scelta di escludere il geologo dalla commissione è stata presa perché, per quanto riguarda la geologia, il nostro territorio non ha particolarità da tutelare e a questa decisione ha preferito due architetti per avere due punti di vista da tecnici dello stesso settore.

Un scelta questa non condivisa dalla presidente Fagioli secondo la quale «Il paesaggio non è mera percezione estetica, tale riduttiva interpretazione dimostra soltanto la profonda ignoranza di chi l’ha manifestata in consiglio comunale». Quella di togliere il geologo è una scelta discutibile in quanto la prevenzione è spesso l’unico mezzo per evitare disastri e la prevenzione non può fare a meno del contributo sinergico di più professionalità.

A tal proposito Fagioli scrive una lettera al sindaco Daniela Frullani: “il panorama nazionale, e purtroppo la Toscana non fa eccezione al riguardo, costringe tutti a prendere atto di come il territorio sia sempre più spesso colpito da disastri idrogeologici e sismici grandi o piccoli, la cui entità è in molti casi amplificata, quando non creata, da programmazione o gestione del territorio incompetente, incompleta o inadeguata.

Spero sia superfluo ricordarLe come la prevenzione sia spesso l’unico mezzo per evitare disastri che, oltre al danno economico, non di rado mettono a repentaglio l’incolumità stessa dei cittadini; la prevenzione non può fare a meno del contributo sinergico di più professionalità, fra le quali, quella del geologo non è né marginale, né accessoria, né intercambiabile con altre. Le Commissioni Comunali sono spesso state, anche in passato, l’unico momento di verifica geologica dell’adeguatezza di quella miriade di piccoli interventi che, se affrontati senza “occhio geologico”, ed analizzati da tecnici non specificamente preparati in materia, espongono per decenni, quando non per secoli, i cittadini attuali e futuri ad altrimenti evitabili rischi, vuoi per i loro beni che per la loro stessa sicurezza. Duole quindi dover rilevare come, in un Comune Toscano come il suo, con un territorio complesso e delicato, di riconosciuta rilevanza storica, economica ed ambientale, tutt’altro che immune da problematiche idrogeologiche, sismiche, geologiche, idrauliche e geotecniche (come dimostrano anche le relative carte tematiche del piano strutturale), la partecipazione del geologo, sia stata considerata del tutto inutile nella Commissione Paesaggistica Comunale.

Risulta infatti purtroppo, dalla deliberazione di Consiglio Comunale n.54 del 6/5/2015, che Lei ed il suo esecutivo avete deciso di escludere dalla suddetta Commissione i geologi, perché “…per quanto riguarda la geologia, il nostro territorio non ha particolarità da tutelare” inserendo però ben due Architetti “…sottolineando l’importanza di avere due punti di vista da tecnici dello stesso settore..”; la professionalità degli Architetti è indubbiamente necessaria ed autorevole, ma non è affatto intercambiabile con quella di noi Geologi, e dalla vostra decisione risulta quindi evidente che dei compiti e dei campi di attività dei geologi la maggioranza del suo consiglio non ha la più pallida idea.

Il paesaggio, signor Sindaco, non è mera percezione estetica, tale riduttiva interpretazione dimostra soltanto la profonda ignoranza di chi l’ha manifestata in Consiglio Comunale, e non fa onore alla maggioranza del Consiglio stesso averla presa per buona.

Il paesaggio è frutto dell’interazione degli esseri umani con le specifiche e peculiari caratteristiche del territorio fisico dove esse si sono esplicate e si esplicano; la qualità e gli scopi di questa interazione fanno la differenza fra un paesaggio piacevole, che gratifica e che invoglia a tornare a vederlo o addirittura a venirci a vivere ed una repellente e minacciosa oscenità.

Solo se le azioni umane si sono conformate e si conformano intelligentemente alle specifiche caratteristiche e dinamiche naturali di quel territorio, il risultato sarà accettabile, sia in termini di sicurezza degli abitanti che, guarda caso, anche in termini estetici.
Le caratteristiche di un territorio, anche e soprattutto quelle meno percepibili altrimenti, perché sotterranee o che si manifestano solo in particolari occasioni meteoclimatiche, sono il principale oggetto della professionalità dei geologi.

Nessuno può pretendere dai pubblici amministratori competenze olistiche, ma quando essi arrivano ad omettere di dotarsi delle professionalità necessarie, perché ne ignorano funzioni, compiti e pubblica utilità, forse è meglio (per gli amministrati e per loro stessi) che ripensino in scienza e coscienza alle responsabilità del proprio ruolo”.


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